Lecco: venerdì l’ultimo saluto a Silvia Brambilla

La ragazza ha perso la vita a Treviolo mentre viaggiava verso Bergamo con il padre Massimo

E’ stato fissato per venerdì 31 maggio alle 14.30 il funerale di Silvia Brambilla, la 26enne lecchese che ha perso la vita martedì mattina in un tragico incidente. L’ultimo saluto alla giovane sarà alla chiesa parrocchiale di Rancio, mentre la camera ardente verrà allestita giovedì alla Casa Funeraria Ferranti di via Celestino Ferrario 5.

L’incidente

Erano le 5 del mattino quando la vettura si è scontrata con un camion con rimorchio, che trasportava ghiaia, in panne e dunque fermo in prima corsia lungo la bretella stradale che corre attorno Bergamo, all’altezza di Treviolo, a poca distanza dallo svincolo di Dalmine. L’impatto è stato violentissimo ed è avvenuto fra lo spigolo posteriori sinistro del rimorchio del mezzo pesante e il lato destro, quello del passeggero, dell’Audi. Quest’ultima ha poi terminato la propria corsa contro il new jersey di cemento posizionato al margine sinistro della carreggiata. Il padre di Silvia, 57 anni, è riuscito a scendere autonomamente dalla vettura, ma per la giovane non c’è stato nulla da fare. Massimo Brambilla è stato portato in codice giallo all’ospedale di Bergamo per i traumi subiti a un braccio. L’autista del tir, 25 anni, è rimasto illeso.

Secondo una prima ricostruzione operata dalla Polizia Stradale di Bergamo, il camion era fermo in prima corsia per un’avaria da circa mezz’ora, il guidatore aveva posizionato il triangolo e aveva attivato le quattro frecce. L’Audi Q3, secondo quanto riferito dai testimoni, viaggiava a velocità moderata. Si ipotizza che l’uomo alla guida si sia accorto della presenza in prima corsia del tir solo all’ultimo. Le indagine della Polstrada dovranno quindi accertare se tutte le procedure di sicurezza sono state eseguite in maniera adeguata.

Il ricordo

Silvia Brambilla, 26 anni compiuti ad aprile, aveva frequentato il liceo linguistico in città studiando inglese, spagnolo e tedesco, con un’esperienza anche negli Stati Uniti. Poi gli anni dell’università a Bergamo: prima la laurea triennale in scienze della comunicazione e dell’informazione e poi la magistrale in informazione, editoria e giornalismo. Aveva anche frequentato un corso, vincendo una borsa di studi, di sei mesi con l’accademia della Fiera Milano in marketing e organizzazione di eventi.

Come attività lavorativa si stava occupando di comunicazione per una realtà immobiliare di Sant’Moritz e poi aveva avviato insieme al padre il progetto “Acqua di Puglia”. L’azienda di famiglia, infatti, si occupa di investimenti immobiliari e ospitalità di lusso in Sud Italia. Nello specifico della ristrutturazione di dimore storiche, ormai abbandonate, nei centri storici e sulle coste salentine. Aveva quindi iniziato l’attività di freelance nel mondo della comunicazione. Nei suoi profili social profesionali si definiva in questi termini: «Sono una ragazza affidabile e intraprendente, alla costante ricerca di nuovi spunti da cui trarre ispirazione. Sono appassionata di tutto ciò che concerne moda e design».

Ai clienti si proponeva in questi termini: «Offro la mia consulenza per aiutare i miei clienti a costruire una Brand Identity di successo, partendo dalla progettazione di un logo, un sito web, un e-commerce fino alla gestione dei social media e dell’ufficio stampa».

Il sindaco Mauro Gattinoni ieri pomeriggio ha espresso il cordoglio della città: «Desidero esprimere a nome dell’intera comunità lecchese le più sentite condoglianze alla famiglia e agli amici di Silvia Brambilla.Un pensiero di vicinanza sincera al papà di Silvia, l’architetto Massimo Brambilla, anch’egli coinvolto nell’incidente».

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