Cronaca / Lecco città
Sabato 04 Giugno 2016
Lecco: va l’affitto
a canone concordato
Tra i capoluoghi con la percentuale più alta (il 40%) sul totale dei contratti, ad esempio Como si ferma al 4%
Lecco è fra i capoluoghi italiani con le più alte quote di contratti a canone concordato, pari al 40% sul totale dei contratti d’affitto stipulati nel 2015 contro il 53% nazionale e a fronte, ad esempio, di quanto accade in una città limitrofa come Como dove nei nuovi contratti l’utilizzo si ferma al 4%.
Ciò stando ai dati di un’indagine condotta dal franchising immobiliare “Solo affitti” fra 300 agenzie iscritte, mentre sul campo il presidente dell’associazione che riunisce i piccoli proprietari immobiliari lecchesi (Asppi), Enzo Bergamaschi, ci dice che «a Lecco città, secondo il nostro osservatorio sul totale dei contratti stipulati il canone concordato continua a coprire circa l’80%».
Grazie a un buon accordo territoriale siglato fra Asppi, Confedilizia, associazioni degli inquilini e sindacati il canone concordato ha dunque una buona tenuta e continua a garantire vantaggi a entrambe le parti. Li garantisce agli inquilini, che pagano affitti più bassi di quelli di mercati e usufruiscono di sconti Irpef se l’immobile è residenza principale, mentre i proprietari che pagano solo una tassa del 10% (cedolare secca) invece del 21% di chi affitta a canone libero.
«Oggi – afferma Bergamaschi – a Lecco città non è conveniente stipulare il contratto a canone libero rinnovabile in quattro anni più altri quattro, anziché il 3+2 del canone concordato. La fortuna di questo tipo di contratto a Lecco è data da più fattori. Primo, i canoni sono piuttosto buoni visto che si discostano solo del 17-18% rispetto a quelli del libero mercato, e ciò li rende evidentemente interessanti anche per i proprietari. E poi c’è l’aspetto fiscale che oltre alla cedolare secca prevede l’agevolazione Imu che, compreso l’ultimo abbattimento arrivato con la legge di stabilità, si attesta intorno al 6,4% rispetto all’aliquota ordinaria del 10,6%. Non c’è dubbio – conclude Bergamaschi – che sia questo contratto sia quello per gli affitti a studenti universitari a Lecco stiano andando molto bene. Anche se – conclude – a nostro avviso due sacche redditizie come gli affitti agli studenti e gli affitti turistici continuano a contenere grosse quote di nero».
Circa i rendimenti, a Lecco si va dal 2 al 2,9% annuo netto, col centro città che tocca il 3%. Un rendimento debole che da circa cinque anni ormai non è più bilanciato dall’aumento nel tempo del valore degli immobili, da sempre vera leva che motiva gli investimenti dei privati nel mattone.
Anche col canone concordato comunque i problemi non mancano, dato il tasso di insolvenza che continua ad essere molto alto, in un quadro di disagio abitativo che a Lecco e provincia rimane molto elevato.
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