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Lunedì 30 Gennaio 2012
Lecco: tra gli under 30
tanti i lavoratori precari
Secondo un'indagine dell'Isfol, Istituto per la formazione professionale dei lavoratori, condotta su un campione di 40mila persone tra i 18 e i 64 anni, il 12,4% degli occupati ha un contratto non standard. Percentuale che raddoppia (54%) nel caso dei giovani tra i 18 e i 29 anni. Solo il 10% di loro ha un contratto indeterminato.
Le speranze di passare da un contratto atipico a un impiego stabile non sono molto alte: solo il 37% di chi ha un contratto di lavoro parasubordinato e simili è passato ad un impiego stabile, mentre il 43% è rimasto nella stessa condizione e il 20% ha addirittura perso il lavoro. Il 65,8% della popolazione attiva lecchese ha un contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato e il 18,2% un'attività autonoma continuativa. L'apprendistato coinvolge solo l'1,4% dei lavoratori. Non ci sono grandi notizie, poi, per chi è in cerca di un'occupazione: la percentuale di chi ha trovato un lavoro standard è intorno al 16%, analoga a quella di chi ha invece ottenuto un lavoro atipico; mentre quasi il 60% è rimasto nella stessa condizione di disoccupazione un anno fa e poco meno del 10% ha smesso di cercare un lavoro.
È un mercato del lavoro poco permeabile, in cui l'ingresso prima e la stabilizzazione delle posizioni lavorative poi, avvengono con più difficoltà che in passato. Il lavoro non standard aumenta le probabilità di transitare verso un impiego stabile. Tuttavia, la velocità di trasformazione di conversione dei contratti flessibili in occupazioni stabili si è ridotta e gli esiti negativi sono aumentati.
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