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Venerdì 13 Gennaio 2012
Lecco: tutela degli atipici
Controlli intensificati
Giro di vite per le assunzioni irregolari, l'ispettorato provinciale lancia una campagna di controlli per mettere in regola chi lavora senza contratto o con formule di collaborazione che non corrispondono alla professione svolta.
La direttiva è stata inviata all'ufficio provinciale dell'ispettorato del lavoro della provincia di Lecco da parte del ministero del Lavoro che, in linea con gli obiettivi posti dal ministro Elsa Fornero, intende procedere speditamente sulla via della regolarizzazione di quanti vivono nella precarietà, con l'obiettivo di aumentare la media degli stipendi italiani e persino il numero di posti di lavoro.
Insomma, un primo concreto gesto di sostegno alle nuove generazioni, spesso coinvolte in forme di prolungata flessibilità d'ingresso che implicano stipendi risicati e poco stabili. Il compito di vigilare, con controlli a tappeto, sulle distorsioni lecchesi del mercato del lavoro, è stato affidato all'ispettorato del lavoro: «Dal Ministero ci è stato richiesto un ulteriore sforzo di vigilanza - spiega Lorella Ortelli, dirigente del servizio di controllo lecchese -, un'attenzione particolare alle fasce deboli, cioè ai lavoratori precari, e alle tipologie contrattuali con le quali sono inquadrate, che spesso non corrispondono al tipo di lavoro da loro svolto. Questo incarico si aggiunge alle ispezioni che normalmente effettuiamo nei cantieri e nelle aziende per far emergere il lavoro sommerso, forme di appalti e subappalti non consentiti, e la mancanza delle misure di sicurezza richieste per legge. Su questo fronte, negli ultimi mesi, abbiamo già notato un peggioramento della situazione, credo a causa della crisi».
Il compito dell'Ispettorato sarà quello di far emergere la presenza di forme di collaborazione che in realtà nascondono veri e propri rapporti di lavoro subordinati: «Molti lavoratori, dopo anni di sfruttamento e mancato adeguamento salariale, denunciano direttamente l'abuso ai nostri uffici - spiega Ortelli - e i casi sono in aumento. Infatti, grazie a una normativa che prevede la conciliazione, il lavoratore ha più chance di riuscire a strappare una regolarizzazione senza dover passare per le vie legali. Infatti convocando nei nostri uffici entrambe le parti - lavoratore e datore di lavoro - si riesce a trovare una mediazione e una soluzione positiva. Quando invece la situazione è più grave del previsto, allora scatta l'ispezione, il controllo e le eventuali sanzioni. Da oggi non ci limiteremo a risolvere i casi che ci vengono sottoposti, ma a ispezionare società, aziende e studi professionali dove potrebbero nascondersi forme di lavoro irregolare».
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