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Venerdì 28 Settembre 2012
Lecco: tute blu
Si lavora per il contratto
Con il nuovo contratto dei metalmeccnici, gli imprenditori del settore vogliono cambiare passo, in particolare punta a migliorare la produttività delle fabbriche.
Lo hanno detto chiaramente già nelle linee guida del 22 giugno, cioè le richieste che gli imprenditori hanno presentato a Fim e Uilm per il rinnovo del contratto di settore, che scadrà a fine anno. Questa trattativa coinvolgerà molti lavoratori lecchesi, dal momento che il metalmeccanico rappresenta il 65% del totale delle aziende manifatturiere del territorio e in queste ultime si applica appunto il contratto metalmeccanico.
La priorità per Federmeccanica si chiama produttività: «Il tema delle relazioni industriali è strettamente collegato a quello della produttività e della competitività - spiega Lorenzo Riva, presidente del gruppo metalmeccanico di Confindustria Lecco - , sia delle imprese che del sistema produttivo del Paese nel suo complesso». A tal proposito nelle linee guida del gruppo ci sono alcuni punti inderogabili di cambiamento, fra cui: «Il superamento di tutti i residui automatismi salariali, con particolare riferimento agli aumenti periodici di anzianità - si legge nelle linee guida - l'aumento della flessibilità sia delle ore di effettiva presenza individuale, che degli impianti; la riduzione dell'assenteismo rivedendo il trattamento relativo ai primi tre giorni di malattia», che oggi è a carico dell'azienda.
Sempre attraverso il documento di luglio le aziende chiedono che le ore di straordinario (200/250 da contratto) siano essere rese effettivamente disponibili per le aziende. Parte del sindacato ha già sentenziato che l'intenzione di Federmeccanica è quella di non pagare più i primi tre giorni di malattia ed estendere l'orario di lavoro da 40 a circa 46 ore settimanali. A tal proposito, Riva dice: «La competitività delle imprese passa anche attraverso la capacità di reagire alle sfide del mercato con tempestività. La flessibilità e il costo del lavoro sono quindi riferimenti importanti».
Richieste che suonano più come punti inderogabili, poiché lo stesso documento delle linee guida dice: «Il contratto di lavoro è utile se è funzionale all'accrescimento della produttività e della competitività e non deve essere rinnovato a tutti i costi, ma solo se è in grado di dare risposte positive», tanto più che lo stesso governo sta discutendo con le parti sociali un accordo proprio sul tema della produttività e ha anche proposto la sospensione dei rinnovi contrattuali in atto: «Anche per questo - commenta Lorenzo Riva -, oltre al tavolo per il rinnovo del contratto sottoscritto nel 2009 sarà importante anche quanto emergerà dal tavolo di confronto proprio sul tema della produttività».
Mentre per quanto riguarda gli aumenti salariali, Federmeccanica frena e dice: «In sede di contrattazione i sindacati devono tenere conto della congiuntura economica estremamente difficile».
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