Homepage / Lecco città
Mercoledì 02 Novembre 2011
Lecco: tute blu della Fiom
ancora in sciopero
Le tute blu della Fiom-Cgil venerdì 4 novembre incroceranno le braccia. «C'è stato il direttivo qualche giorno fa - dice Diego Riva, segretario della Fiom di Lecco - e la sensazione è che l'iniziativa andrà per il meglio, con un'alta adesione».
In realtà questa manifestazione è stata accolta dalle tute blu in modo ambivalente: da un lato regna la rabbia e la volontà di scendere in piazza per conservare i diritti conquistati in anni di lotta sindacale, dall'altro regna lo scoramento e la confusione per le continue assemblee e dichiarazioni dei sindacati che risultano lettera morta all'attenzione del Governo e degli amministratori regionali. «C'è stato il direttivo qualche giorno fa - dice Diego Riva, segretario della Fiom di Lecco - e la sensazione è che l'iniziativa andrà per il meglio, con un'alta adesione. Devo però ammettere che nelle 150 assemblee che i delegati hanno svolto in queste due settimane, organizzate sia per annunciare i motivi dello sciopero, sia per la fase di consultazioni per la piattaforma contrattuale della Fiom, c'è stato qualche momento di scoramento, disinteresse o, per meglio dire, rassegnazione da parte degli operai». Venerdì 4 novembre aderiranno circa 300 metalmeccanici alla manifestazione milanese e in treno, poi in metropolitana raggiungeranno piazza San Babila, per poi arrivare alla sede del Pirellone, protestando contro la mancanza di iniziative a favore dell'economia lombarda da parte della Giunta.
«La situazione è grave e i lavoratori lo capiscono - continua Riva - notiamo l'agitazione tra le maestranze, il senso di impotenza, la paura di perdere il posto di lavoro e la consapevolezza che a pagare questo disastro italiano saranno soprattutto loro», al momento l'unica ancora di salvezza si chiama cassa integrazione ma «il ricorso agli armonizzatori sociali è una misura temporanea che tra poco finirà - dice il segretario - e a quel punto che cosa accadrà? Senza interventi a sostegno dello sviluppo e delle imprese da parte della Regione, che sembra sorda rispetto alle nostre richieste, la situazione è destinata a precipitare».
© RIPRODUZIONE RISERVATA