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Lunedì 19 Novembre 2012
Lecco, una truffa on line
Vittima un impiegato
Un pirata telematico ha utilizzato il conto dell'inconsapevole lecchese che si è visto attribuire un pagamento di 500 euro per un acquisto che non aveva mai fatto. Gli accertamenti effettuati dopo la denuncia hanno portato a indagare per truffa telematica un artigiano della provincia di Caltanissetta. Ma non è stato lui
Protagonista, suo malgrado, di questa singolare vicenda è un impiegato lecchese che per un acquisto on line si è visto attribuire un pagamento di 500 euro che non aveva mai fatto.
Gli accertamenti effettuati dopo la denuncia hanno portato a indagare per truffa telematica un artigiano della provincia di Caltanissetta. I controlli della procura nissena sembravano non lasciare spazio a grandi dubbi: per l'accusa era stato proprio questo artigiano a effettuare una ricarica economica on line, utilizzando il conto dell'inconsapevole impiegato.
Nel processo, però, questa ricostruzione dei fatti non ha retto. Il giudice ha assolto l'artigiano dopo aver verificato che non era stato lui ad effettuare quell'operazione contestata.
Gli agenti della Polizia postale, infatti, erano arrivati al suo computer dopo una indagine che aveva consentito di individuare il suo "ip", vale a dire il suo internet provider.
Ma il perito nominato dalla procura e l'esperto di parte indicato dalla difesa sono arrivati alla stessa conclusione: l'operazione contestata non era mai stata fatta dall'idraulico finito sotto processo.
Anzi, sia lui che l'impiegato sarebbero stati vittima di un caso di "steffing ip" (come vengono chiamati dagli addetti ai lavori i casi di controllo remoto), fatto da un pirata telematico che con un suo computer avrebbe operato sul pc dell'artigiano nisseno e avrebbe fatto delle operazioni stornando delle somme ad altre persone. Tra cui, appunto, anche l'impiegato lecchese.
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