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Martedì 10 Gennaio 2012
Lecco, trafilieri in difficoltà
«Con la Lucchini non lavoriamo»
«La Lucchini di Lecco non ha ordini? È inesatto, sono loro che da mesi non prendono ordini, mettendo in crisi le trafilerie del territorio», dice Raimondo Frigerio, uno degli amministratori della trafileria di San Giovanni, storicamente uno dei maggiori clienti dell'acciaieria lecchese.
Alcuni giorni fa avevamo riportato la notizia di alcune difficoltà di raccolta di ordini per la Lucchini a causa di una annunciata frenata del settore metalmeccanico, in particolare modo per le trafilerie del territorio. Nell'articolo si diceva inoltre che, grazie al sopraggiungere di alcune commesse e del finanziamento del piano industriale da parte delle banche, la Lucchini era pronta a iniziare il 2012 positivamente, con nuove commesse e i soldi sufficienti per l'acquisto delle materie prime e la riaccensione dei motori dello stabilimento lecchese.
Secondo Frigerio questa teoria sarebbe invece inesatta perché, come spiega in una nota inviata al nostro giornale: «È sbagliato attribuire la fermata del Caleotto per mancanza di ordini da parte delle trafilerie del Lecchese. Infatti è esattamente il contrario, la società Lucchini da mesi non prende ordini mettendo in crisi tutti i suoi clienti». Frigerio, contattato telefonicamente, spiega infatti che, ai tempi in cui Lucchini non soffriva una grave crisi di liquidità, riforniva la sua azienda con 4 mila tonnellate di vergella ogni mese, mentre oggi la Lucchini riesce a produrne non più di 500 tonnellate: «È pur vero che a causa della crisi la nostra produzione è diminuita - puntualizza Frigerio - ma comunque non fino a questo punto. La Trafileria di San Giovanni, di cui sono un amministratore, ha rischiato di fermarsi per mancanza di rifornimento di vergella da parte del Caleotto», le prime difficoltà si sarebbero verificate sei mesi fa, inizialmente con un calo qualitativo della vergella e successivamente con un crollo quantitativo della potenzialità produttiva della Lucchini di Lecco.
«Fortunatamente abbiamo ovviato al problema acquistando la vergella all'estero e anticipando i tempi della crisi dell'acciaieria per evitare di rimanere senza materia prima, cosa che avrebbe gravemente compromesso la nostra azienda. Spiace tuttavia constatare che, da primi clienti della Lucchini, oggi siamo finiti in fondo alla lista. Inoltre questa situazione è dannosa per le trafilerie che si trovano a non poter fare affidamento su di un fornitore, come Lucchini, che alle aziende del territorio ha sempre garantito continuità e professionalità».
E' possibile che questa situazione di mancanza di materiale rientri a breve in Lucchini dal momento che, grazie all'afflusso di capitali provenienti dalla ricapitalizzazione dell'azienda e dal credito garantito dalle banche, la Lucchini possa tornare ad approvvigionarsi senza grosse difficoltà per trasformare le billette in rotoli di vergella.
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