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Martedì 05 Luglio 2011
Lecco, Torrioni e S. Martino:
le "fratture" sotto controllo
Il monte marcio e le torri di Abbadia che incombono sulla statale 36: il Politecnico li "ausculta" con speciali sensori, prodotti da aziende lecchesi, che segnalano microfratture. Ieri ne sono stati montati altri dai Ragni. Al campus di via Marco d'Oggiono è stato fatto il punto del monitoraggio a due anni dal via
E' il professor Cesare Alippi con il suo pool di tecnici ingegneri ad avere messo a punto dei sensori microsismici sensibilissimi in grado di registrare microfratture cristalline della roccia 24 ore su 24, secondo per secondo: i dati arrivano nei laboratori di via Ghislanzoni. Obiettivo ambizioso: arrivare a diagnosticare imminenti frane e crolli che al momento, come i terremoti, sono eventi assolutamente non prevedibili, e permettere così per tempo interventi di messa in sicurezza e dei luoghi e soprattutto delle persone.
Saranno i geologi a interpretare il ritmo del respiro della roccia, che se diventa affannoso, con microfratture ravvicinate o più importanti, può dare segnali di pericolo.
Sono tre aziende lecchesi a produrre i sensori studiati dal Politecnico: la Resen di Lecco, la Rompani di Abbadia e la Osca di Cortenova. I Ragni, esperti alpinisti, sono gli unici in grado di raggiungere le zone più impervie per montarli.
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