Cronaca / Oggiono e Brianza
Mercoledì 24 Marzo 2021
Lecco. Teva, giorni decisivi
Nuovo incontro con l’azienda
Il management torna al tavolo della discussione con i sindacati
Il management
torna al tavolo
della discussione
con i sindacati
Sono ore decisive, per il salvataggio dello stabilimento Teva di Bulciago: dopo l’annuncio, dato dalla multinazionale farmaceutica israeliana alla stampa, di voler proseguire la produzione sino a settembre, il management tornerà oggi al tavolo con le organizzazioni sindacali; domani, poi, nel primo pomeriggio, queste ultime riferiranno ai lavoratori in assemblea.
«La convocazione avrà all’ordine del giorno anche le decisioni sulle modalità e le tempistiche di prosecuzione della mobilitazione - rendono noto Cgil e Uil impegnate nella vertenza - Sino a oggi è in atto il presidio permanente. Tutto dipenderà dall’atteggiamento negoziale che l’azienda deciderà di assumere».
Traduce, in particolare, Nicola Cesana, Cgil: «Da parte nostra, siamo ottimisti sulla possibilità di salvare lo stabilimento, ma sicuramente troviamo tuttora troppo rigida la posizione di Teva, specie sulla governance del processo di individuazione del futuro acquirente. Vogliamo che al sindacato venga riconosciuto un ruolo di monitoraggio e verifica: su questo, non ci arrenderemo».
«Lo stabilimento - prosegue il suo ragionamento Cesana - è certamente appetibile: ovviamente, il salvataggio può concretizzarsi nel momento in cui i potenziali acquirenti decidono di formalizzare un’offerta, ma anche secondo la disponibilità di Teva a negoziare per accoglierla ed è da questi decisivi passaggi che le rappresentanze dei lavoratori non possono essere escluse».
Ai 109 dipendenti della Teva di Bulciago, domani, verranno forniti anche i numeri relativi all’accesso alla cassa integrazione straordinaria, proprio alla luce della decisione di proseguire l’attività di produzione e di laboratorio per una delle due linee di farmaci attualmente attiva, mentre per l’altra Teva riconferma, con aprile, la cessazione.
«La prosecuzione fino a settembre (non si sa ancora se inizio o fine del mese) è un dato di sicuro interesse, che approfondiremo anche oggi - dichiarano i sindacati - ma, soprattutto, vogliamo necessariamente conoscere l’impatto che la decisione potrà avere sul piano di chiusura complessivo».
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