Cronaca / Lecco città
Martedì 16 Giugno 2020
Lecco. Tasse alle imprese
Il collo di bottiglia di giugno
Scadenze: rinviati i bilanci, rinviati i modelli «730» ma non le scadenze ordinarie e il modello “Unico” - Rocca (commercialisti): «Questo il vero problema»
«Da un lato il Governo ha prorogato al 30 giugno l’approvazione dei bilanci aziendali, ma entro la stessa data le imprese devono anche fare la denuncia redditi e pagare. L’ennesima prova di uno scollamento fra la politica e la realtà», afferma il presidente dell’Ordine dei commercialisti di Lecco, Antonio Rocca.
Per Rocca è “positivo” il rinvio al 16 settembre dei versamenti di Iva e contributi periodici che scadevano in marzo, aprile e maggio, così come è positivo il rinvio a fine settembre dei modelli 730, «che però – osserva Rocca – vengono preferiti da chi solitamente è in credito e non ha dunque interesse a un rinvio». Ma ora guarda a quello che definisce «il problema vero», cioè le scadenze ordinarie e le denunce redditi con modello Unico al 30 giugno che può essere consegnato a novembre ma per il quale le tasse vanno pagate a fine giugno. Altra incongruenza, commenta Rocca, visto che «per sapere quanto un cliente deve pagare devo comunque aver completato almeno al 90% la compilazione della dichiarazione, e a quel punto la si conclude. Ma il punto è che non riusciamo a fare nemmeno quel 90% in quanto le aziende, che hanno avuto i loro problemi col lockdown e i timori di contagio, ci stanno portando i documenti solo in questi giorni».
Oggi, martedì, si discutono gli emendamenti al Decreto Rilancio con la possibilità, come richiesto dai professionisti al Governo, di nuove proroghe con la possibilità di «diluire in misura maggiore le rate di pagamento», ma nel frattempo la certezza è che «giugno – afferma Rocca – è un vero collo di bottiglia per i pagamenti delle imprese e per il lavoro dei nostri studi professionali». Nessun rinvio per ora rispetto al 30 giugno dunque per Irpef, Ires e relative addizionali, così come resta fermo al 30 giugno il pagamento delle imposte sostitutive. «Ora – aggiunge Rocca – la parte più rilevante della questione riguarda la scadenza delle dichiarazioni dei redditi a fine giugno e dichiarazioni annuali che scadono in seconda battuta a luglio. Ritengo che si otterrà un rinvio, ma mi auguro che, come spesso invece accade, l’eventuale proroga non ci sia comunicata solo un paio di giorni prima, dopo che abbiamo passato nottate per cercare di finire il lavoro. In tal caso sarebbe una vera beffa».
E non è certo solo questione di calendario: «ora le aziende non hanno soldi. Gran parte di loro non stanno ottenendo i finanziamenti garantiti dallo Stato che, previsti dal Decreto Liquidità, sarebbero dovuti arrivare in marzo con l’aspettativa da parte pubblica che sarebbero stati usati per pagare le tasse. Sarebbe bastato far due conti, togliere qualche punto percentuale a tutti sulle imposte e ne sarebbe uscita un’operazione più equa. A tutto ciò – conclude Rocca – si aggiunge il problema degli studi professionali. Dobbiamo preparare dichiarazioni e predisporre pagamenti dopo un lungo periodo in cui i clienti non ci hanno portato documenti perché avevano i dipendenti con operatività limitata dallo smart working. Siamo inoltre alle prese con l’interpretazione di non semplici decreti attuativi, con la redazione dei bilanci dei clienti, con chi ci chiama per avere i 600 o i mille euro di contributi a fondo perduto. Siamo davvero tutti in grande difficoltà, visto che su alcune operazioni l’Agenzia delle Entrate, che grazie alla fatturazione elettronica ha tutti i dati, potrebbe procedere autonomamente».
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