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Domenica 08 Aprile 2012
Lecco: gli studenti
in visita ad Auschwitz
Gli studenti delle sei scuole lecchesi che hanno viaggiato sul treno della memoria raccontano le emozioni provate nella visita ai lager di Auschwitz.
Cosa rimarrà nelle teste e nei cuori dei quasi sessanta ragazzi lecchesi che hanno raggiunto la Polonia con il treno della memoria? Resterà un ricordo forte e in molti di loro la voglia di testimoniare quanto visto nei lager di Auschwitz e Birkeneau. «È un viaggio nella tragedia e nell'orrore, che va fatto - dice una studentessa - per rendersi conto di cosa l'uomo è capace di fare».
Temi difficili, che costringono a guardarsi dentro e a trovare risposte impossibili, che in tanti hanno cercato. Cosa ha scatenato e sostenuto la folle idea sterminatrice dei nazisti? La banalità del male, come aveva scritto Hannan Arendt nel suo reportage del processo ad Adolf Eichmann? O il meticoloso impegno e rispetto delle consegne, che descrive il comandante di Auschwitz Rudolf Hoess? O cos'altro ancora può spiegare quest'immane crudeltà?
Questi sono anche argomenti che quando si affrontano possono indurre a cadute nella retorica e nelle frasi di circostanza, sentite e ripetute. Rischio scongiurato con i ragazzi che hanno partecipato al treno della memoria, organizzato da Cgil e Cisl regionali che, nel complesso, ha coinvolto ottocento persone. Nell'ascoltare le impressioni degli studenti si capisce che la visita ai campi di Auschwitz ha lasciato il segno. Prima di partire per la Polonia, i ragazzi hanno studiato in classe la tragedia dell'olocausto. Di come Oswiecim, cittadina medievale della Slesia polacca, durante il secondo conflitto mondiale si è trasformata in Auschwitz, ovvero in un sinonimo dell'orrore e della crudeltà umana.
Tutte le testimonianze dei ragazzi nell'edizione de La Provincia in edicola domenica 8 aprile
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