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Mercoledì 11 Gennaio 2012
Lecco: studenti e lavoro
La laurea non basta più
Trova più facilmente lavoro chi è uscito da istituti tecnici e professionali. Un ragazzo su cinque però è ancora disoccupato
LECCO: Laurea e studi liceali non sono più una carta sicura per inserirsi nel mondo del lavoro. Lo dimostrano i dati relativi all'occupazione e al mercato del lavoro dei giovani del territorio contenuti nel Report YOUNG Sistema formativo e flussi verso il mercato del lavoro e nella ricerca Studenti e lavoro. Ogni anno in provincia di Lecco si inseriscono nel mercato del lavoro più di 2.200 giovani (di cui 800 con laurea triennale e 620 con laurea specialistica); altri 700 cercano di inserirsi al termine della scuola dell'obbligo, mentre il 10% dei giovani tra i 15 e i 24 anni non studia né lavora. Da segnalare lo squilibrio tra domanda e offerta di livelli di istruzione: il numero di diplomati disponibili a entrare nel mercato del lavoro è inferiore al fabbisogno delle imprese del territorio, anche perché circa l'80% prosegue gli studi.
Secondo l'indagine svolta dal Centro di Ricerca Interuniversitaria per i Servizi di Pubblica Utilità dell'Università degli Studi di Milano Bicocca il 38% dei 2.312 studenti under 25 (242 qualificati e 630 diplomati) che hanno ottenuto un diploma o una qualifica professionale nell'anno scolastico 2008/2009 ha avuto almeno un contratto di lavoro tra luglio 2009 e giugno 2011.
I più avvantaggiati sono gli studenti dei centri di formazione professionale e degli istituti professionali: in entrambi i casi il 29% dei diplomati ha trovato un lavoro stabile, e nel 24% dei casi ha almeno una soluzione lavorativa saltuaria. Bene anche per gli studenti degli istituti tecnici: lavora stabilmente il 23% di loro, il 17% ha un lavoro con contratto precario. Malissimo per chi, dopo il liceo ha cercato un posto di lavoro: il 4% è riuscito a trovare un lavoro stabile, mentre il 15% non ha alcuna garanzia di continuità lavorativa.
Anche la laurea non è più garanzia di un posto di lavoro, almeno sul territorio: infatti ogni anno si laureano 1400 giovani, di cui 600 - per lo più con lauree scientifiche e ingegneristiche - vengono impiegati sul territorio, gli altri restano a spasso.
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