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Domenica 26 Agosto 2012
Lecco: Stefanoni a Londra
per una medaglia alle Paralimpiadi
Daniele Stefanoni, lecchese di Imberido, sarà in gara alle Paralimpiadi nel canottaggio - adaptive rowing -.
A farne parte, come nel 2008 a Pechino, ci sarà Daniele Stefanoni, lecchese di Imberido che da ormai quattro anni ha in parte accantonato lo sci nordico e il ciclismo per dedicarsi anima e corpo a quello sport che, con un termine tutto britannico, viene definito "adaptive rowing". Il canottaggio paralimpico, appunto.
Come a Pechino, sul bacino londinese di Eton Dorney Stefanoni gareggerà nel doppio TA con Silvia De Maria, torinese classe '73 che da oltre quattro anni rema con Stefanoni.
Lui, nato a Lecco il 28 agosto 1966, è alla sua terza olimpiade dopo i giochi invernali del 2006 a Torino e dopo quelli estivi in Cina nel 2008. Ed ora, dopo oltre quattro anni di allenamenti che hanno seguito il quarto posto di Pechino, Stefanoni sa che sognare una medaglia questa volta è lecito.
«È difficile fare calcoli e pronostici - spiega l'atleta di Imberido - perché, a differenza degli olimpici, noi facciamo poche gare e quindi abbiamo poche occasioni per confrontarci. Sulla carta, sapevamo però di dover migliorare e guadagnare almeno 4 o 5 secondi per arrivare in zona medaglia. Fino a inizio giugno sembrava dura, il riscontro cronometrico era un po' fermo, ma poi le cose sono migliorate e abbiamo raggiunto il traguardo che ci eravamo prefissati. Il tutto rimane per ora sulla carta, perché anche i nostri avversari possono essere migliorati, ma noi in questi due mesi sappiamo di aver fatto importanti progressi».
Adesso sotto con le gare: «Siamo contenti del lavoro fatto e siamo pronti per gareggiare. I favoriti sono quelli che in questi quattro anni sono stati con noi o davanti a noi: Australia, Cina, Ucraina e Francia saranno gli equipaggi con cui dovremo competere. Sappiamo che non sarà facile, perché il livello è sempre più alto e quello di Eton Dorney è un campo difficile, con corsie che possono aiutare o meno le barche in base al vento, come dimostrato alle olimpiadi».
Stefanoni conclude: «Il nostro obiettivo primario è tuttavia entrare in finale. Poi quel che verrà sarà bene accetto. Quel che è certo è che a Pechino ci eravamo presentati con pochi mesi di allenamento. Adesso invece sono quattro anni che lavoriamo per questo obiettivo e quindi sappiamo di essere più competitivi».
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