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Martedì 15 Maggio 2012
Lecco, uno spazio sprecato
L'abbandono del "diurno"
Nel piazzale della stazione offriva agli stanchi pendolari, ai turisti e ai semplici passanti, il ristoro di un bagno pubblico, un taglio di capelli, persino una doccia.
Ora, invece, è il ricettacolo di cartacce che la gente butta dal piano della strada
Il "diurno" di Lecco che offriva agli stanchi pendolari, ai turisti e ai semplici passanti, il ristoro di un bagno pubblico, un taglio di capelli, persino una doccia.
Ora, invece, è il ricettacolo di cartacce che la gente butta dal piano della strada. Solo una grata di ferro lo separa dalla piazza. Il segno della fervente attività che si svolgeva in quel "buco" sotterraneo è rappresentato dal cartello.
Il mitico "Cesare" di Olcio, il parrucchiere, offriva un taglio, fino agli anni 90, a 13mila lire, una doccia a 7mila, barba a 4mila, mentre l'utilizzo delle toilette costava 500 vecchie lire.
Sul cartello, lasciato come muto testimone del tempo che passa, l'indicazione "Coiffeur, docce, bagni, solarium e telefono". Di tutto questo non c'è più nulla.
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