
Cronaca / Lecco città
Martedì 24 Ottobre 2017
Lecco: Sorrentino-Castagna
Il pm chiede sei anni
La requisitoria dell’accusa, pena pesante, con l’esclusione delle attenuanti generiche e la confisca dei beni
Il “j’accuse” del pm sui «meccanismi farraginosi dell’apparato burocratico di cui diventa vittima il cittadino»
Sei anni di reclusione, con l’esclusione delle attenuanti generiche. E la confisca dei beni in sequestro, che per Francesco Sorrentino significano sostanzialmente la bella villa di Malnago.
Pesanti le richieste del pubblico ministero Silvia Zannini al termine della sua lunga e articolata requisitoria, questa mattina nell’aula penale del Tribunale cittadino, nei confronti dell’odontotecnico lecchese e del geometra comunale Maurizio Castagna, accusati rispettivamente di concorso in concussione (con l’avvocato Giovanni Minervini, che ha già patteggiato due anni e otto mesi, pena definitiva e passata in giudicato) e concussione per una presunta tangente versata per “oliare” la pratica di svincolo di una servitù di passaggio di alcuni box interrati ad Acquate.
In buona sostanza, Zannini ha ribadito la solidità delle indagini, che avrebbero a suo giudizio trovato piena conferma nell’istruttoria dibattimentale.
Quindi ha ripercorso tutte le tappe della vicenda, iniziata il 17 febbraio del 2014, con la denuncia dell’imprenditore della richiesta concussiva da parte del suo allora legale alla Guardia di Finanza, partendo dal casus belli, ossia l’infernale ingranaggio burocratico in cui era stato risucchiato per riuscire a definire una pratica edilizia che, a distanza di cinque anni, non si è ancora sbloccata. Un “j’accuse” sui meccanismi farraginosi dell’apparato burocratico, con «settori della pubblica amministrazione che non dialogano tra loro e di cui diventa vittima il privato cittadino, facile preda di chi, in cambio di soldi, gli prospetta una scorciatoia».
Il 21 novembre sarà la volta delle difese, sentenza il 19 dicembre
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