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Martedì 13 Novembre 2012
Lecco: sono in calo
i prezzi delle case
Lecco: prezzi medi in calo per le abitazioni che, nel primo semestre del 2012, hanno perso l'8,15%, la percentuale più alta della Lombardia.
Gli analisti dell'ufficio studi di Tecnocasa, che ha fornito le ultime variazioni dei prezzi per tutte le province lombarde, spiegano che «la riduzione di Lecco è determinata dall'abbondante presenza sul mercato di immobili difficili da vendere».
A far scendere la media dei prezzi lecchesi non è tanto la massa di "invenduto" più recente, costruito negli ultimi 4-5 anni, bensì le vecchie case degli anni Sessanta e Settanta, «con riscaldamento centralizzato e spesso senza ascensore».
Un tipo di abitazioni - spiega Tecnocasa - che «in passato era acquistato da una fascia di clienti che attualmente non riesce più ad accedere al mercato del credito».
Nel quadro locale, il centro storico caratterizzato da case signorili riqualificate, e le zone adiacenti, hanno mantenuto meglio il valore, compreso fra i 2.600 e i 2.700 euro a metro quadro per il centro storico, i 2.000 euro del rione Castello (che diventano 2.900 per il nuovo) e i 1800-2000 euro di Pescarenico. Nella prima parte del 2012 chi ha comprato casa per investire ha puntato sulle piccole metrature dei bilocali pagati con capitali propri, mentre le famiglie lo hanno fatto utilizzando risparmi con l'aggiunta di mutui non troppo onerosi.
Una situazione, quest'ultima, che non ha privato del piacere di puntare su un acquisto di prima casa con metratura non inferiore ai 100 metri quadri.
«In città - dice Arnaldo Redaelli, costruttore edile lecchese oggi presidente nazionale della categoria per Confartigianato - il mercato dà delle possibilità, e sulle classi buone i prezzi tengono. Vendere l'usato diventa difficile, ma pensare a riqualificarlo è una scelta strategica tantopiù in un momento in cui dagli ambientalisti agli imprenditori si è un po' tutti d'accordo che non è più tempo di sacrificare terreni e aree per nuove costruzioni». È tempo, aggiunge Redaelli, di far strada a tutto ciò che favorisce il recupero, e nelle misure utili ci mette «la necessità che gli abbattimenti di costo del 55% per l'efficienza energetica e del 50% per le ristrutturazioni diventino permanenti».
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