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Sabato 12 Novembre 2011
Lecco: il Sistri non parte
e Confartigianato dice basta
La denuncia riguarda il sistema telematico per la tracciabilità dei rifiuti pericolosi che ancora non funziona, nonostante l'impegno e le risorse investite da tanti imprenditori che da due anni pagano per un servizio che non c'è.
LECCO - Il Sistri (il sistema telematico per la tracciabilità dei rifiuti pericolosi) è un condensato dell'Italia che non funziona, un labirinto burocratico nel quale sono state immerse a forza le imprese.
Secondo l'ultimo aggiornamento normativo, il 9 febbraio 2012 il servizio partirà per le ditte con più di dieci dipendenti, ma restano molti dubbi sulla messa a punto del sistema.
Intanto l'anno scorso e quest'anno le aziende hanno dovuto pagare 120 euro all'anno, per un servizio che non c'è. Ora Confartigianato, facendosi interprete dell'esasperazione di migliaia di piccoli imprenditori, dice basta e annuncia un'azione legale contro il ministero dell'Ambiente per far restituire alle imprese i contributi versati.
Come spiega Marco Bonacina, responsabile ambiente di Confartigianato Lecco, solo per il ritiro della chiavetta necessaria per la trasmissione dei dati, le aziende hanno dovuto compilare un dossier con tutti i dati identificativi dell'attività. Una volta ricevuta la chiavetta, al costo del contributo obbligatorio le imprese hanno dovuto aggiungere gli oneri accessori: perdita di tempo, telefonate spesso senza risultati e costi di formazione del personale. «Il manuale di gestione del Sistri - esemplifica Marco Bonacina - è stato cambiato una decina di volte. E la nostra associazione ha organizzato corsi sul sistema rifiuti, con venticinque imprese per volta che poi dovevano essere richiamate per gli aggiornamento intervenuti».
Confartigianto Lecco chiarisce che l'associazione e le aziende non sono contrarie agli obiettivi che il Sistri si pone, ovvero la lotta alle eco-mafie. Si richiede un sistema che funzioni e che agevoli. Una delle possibilità sarebbe quella di spostarsi su un sistema di tracciabilità legato al web.
In Italia negli ultimi due anni 325 mila imprenditori hanno speso 70 milioni di euro per iscriversi e acquistare 500mila chiavette usb e 90mila “black box” per la gestione dei movimenti dei rifiuti. Risultato: il Sistri non è mai partito.
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