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Giovedì 24 Marzo 2011
Lecco: il sindacato chiede
un patto per lo sviluppo
Cgil-Cisl e Uil di Leco hanno scritto una "proposta per un patto per il cambiamento, l'occupazione, lo sviluppo e la competitività". Il documento è stato portato in sala Ticozzi in occasione della firma dei "Tavoli per lo sviluppo", voluti dal presidente della Provincia Daniele Nava.
La proposta del sindacato si fonda su una premessa: che tutti i soggetti del territorio siano convinti dell'efficacia di una politica industriale lecchese. Bisogna trovare, o ritrovare, un'unità d'intenti che negli anni si è sfilacciata. Sempre che lo si ritenga utile. Va subito detto che in questo periodo i rapporti tra i soggetti del Lecchese non sono dei migliori. Le imprese hanno cambiato atteggiamento nei confronti dei lavoratori e sembrano privilegiare lo scontro al dialogo. Tra le associazioni imprenditoriali la sintonia è ai minimi: in particolare, la competizione sugli iscritti avvelena i rapporti tra Confindustria e Api che ormai si guardano in cagnesco. E anche nel fronte sindacale non sono tutte rose e fiori, soprattutto se si scende a livello di categorie. Questa è la situazione in cui si trova il Lecchese: non facile, ma nemmeno irrecuperabile. Forse - come nota il segretario della Cisl Valerio Colleoni - "è la crisi che ha spinto ognuno ad occuparsi solo del proprio orticello. Ma se vogliamo imboccare la strada della crescita dobbiamo lavorare insieme, pensando a come vogliamo sia il territorio tra dieci anni". O forse è una questione di volontà, o, ancora, di uomini. Resta - per dirla con le parole del segretario della Cgil Wolfango Pirelli - "la constatazione che il Lecchese ha vissuto i momenti di maggiore vitalità quando più alta è stata la collaborazione tra tutti i soggetti economici ed istituzionali. E le imprese sbagliano se pensano di poter fare a meno del sindacato". Ancora Colleoni: "Nel Lecchese bisogna riuscire ad istituire un tavolo stabile che affronti i problemi in modo organico prima che diventino emergenze da inseguire. Solo così possono essere attivati gli strumenti per rendere il territorio più competitivo e attraente per imprese e investimenti".
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