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Mercoledì 05 Dicembre 2012
Lecco: si ferma
la caduta produttiva
L'ultima analisi rapida sulla congiuntura - realizzata da Confindustria Lecco e relativa ad ottobre - che indica un andamento stabile di ordini, fatturato e produzione.
La ricerca premette e sintetizza: «I dati fanno emergere il permanere di un quadro ancora rallentato per le imprese dei due territori anche se, rispetto a quanto registrato in settembre, i giudizi riguardanti la diminuzione delle attività risultano più contenuti. Le indicazioni prevalenti descrivono una stabilità dei livelli, sia per quanto riguarda la dinamica degli ordini che rispetto all'andamento della produzione».
L'indagine fa capire che i conti delle imprese si salvano grazie all'export. Se ne deduce che le imprese che non esportano fanno parecchia fatica. Confinfindustria nota: «In sintonia con quanto già riscontrato nelle precedenti indagini, il mercato interno mostra segnali di difficoltà, mentre gli scambi oltre confine, invece, risultano meno critici. La percentuale di utilizzo medio degli impianti - continua la ricerca - resta su livelli di non completa saturazione (69,4%), confermando il dato rilevato in settembre. Sul versante del fatturato lo scenario appare stabile, con circa un terzo delle imprese che comunicano il mantenimento delle vendite e giudizi di diminuzione e crescita che si bilanciano».
Sopra abbiamo scritto che, data la profondità della crisi, ci si accontenta di un trend stabile. Anche perché - ammonisce l'indagine rapida - «il miglioramento riscontrato, potrebbe essere momentaneo, poiché dall'analisi delle aspettative delle imprese emerge incertezza per le prossime settimane, con un terzo del campione che segnala una possibile, nuova fase di rallentamento. Permangono le criticità legate alle situazioni di insolvenza da parte dei clienti e all'andamento occupazionale che risulta caratterizzato da un elevato ricorso agli ammortizzatori sociali». Insomma, soldi in giro ce ne sono pochi. Così, le aziende anche quando riescono ad intercettare un ordine rimangono con il fiato sospeso fino a quando sul conto corrente non arriva il bonifico del cliente. E se non arriva si rischia di fallire per troppi crediti rimasti insoluti.
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