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Venerdì 07 Giugno 2013
Lecco, la settimana corta?
Bocciata da scuole e Provincia
Non piace la soluzione che sarà invece adottata dalle superiori del Milanese per risparmiare sul riscaldamento. Secondo l'assessore Simonetti da noi il risparmio è relativo. Secondo i presidi le controindicazioni sono più dei vantaggi
«La situazione lecchese è molto diversa da quella milanese. Introdurre la settimana corta nelle scuole superiori farebbe sicuramente risparmiare qualcosa sui costi del riscaldamento, però non sarebbero somme esorbitanti - dice il vice presidente di villa Locatelli Stefano Simonetti -. Non dimentichiamo che ci sono scuole che hanno i corsi serali e dunque il sabato pomeriggio spesso sono aperte, inoltre le palestre delle superiori sono date in uso anche alle associazioni sportive che le utilizzano spesso nel fine settimana. Il reale risparmio sarebbe tutto da valutare».
Nessun slancio a favorire della settimana corta neppure dall'assessore provinciale all'istruzione Luca Teti. «Se le scuole scelgono di fare cinque giorni su sette perché c'è una richiesta delle famiglie ben venga. Però non sono favorevole alla settimana corta introdotta per tagliare ulteriormente i costi della scuola. Ci sono molti altri settori pubblici dove tagliare, la scuola ha già dato».
Quanto ai presidi vanno coi piedi di piombo. C'è chi è possibilista ma la soluzione va studiata, e chi invece è fermanente contrario: i pomeriggi a casa sono importanti per studiare e approfondire le materie.
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