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Giovedì 14 Febbraio 2013
Lecco: senza contratto
i dipendenti agricoli
I mille dipendenti lecchesi dell'agricoltura sono ancora senza contratto. Le parti sociali hanno rotto le trattative per il rinnovo.
«Stiamo parlando di lavoratori che hanno un livello retributivo di per sé molto basso - spiega Massimo Sala, segretario della Fai Cgil di Lecco - a livello di media qualificazione questi lavoratori guadagnano il dieci per cento in meno rispetto alle maestranze di altri settori. Una paga bassa nonostante la fatica che comporta la lavorazione dei terreni».
Ma non solo, perché spesso questi lavoratori si occupano anche di alcuni lavori di utilità pubblica, come la pulizia della neve sulle strade e la pulizia di alcune zone pubbliche.
«A questa situazione già critica, in cui i dipendenti agricoli lavorano per circa mille euro al mese - spiega Sala - si aggiunge la scadenza del contratto provinciale, avvenuta ormai un anno fa e non c'è modo di trovare un'intesa per rinnovarlo».
Lo stesso sindacato ammette di avere scarso potere contrattuale, perché i lavoratori risultano frammentati nelle numerose aziende agricole e florivivaistiche della Brianza e del comasco: «Servirebbe uno sciopero e non è escluso che presto ci arriveremo».
Sala calca la mano sostenendo l'asprezza dello scontro fra le parti sociali: «Qui in provincia i datori di lavoro stanno facendo un braccio di ferro poco corretto nei confronti dei dipendenti, pagati pochissimo, ma anche nei confronti degli imprenditori delle altre province e regioni. Infatti le imprese agricole lecchesi godono di una riduzione contributiva per i lavoratori dipendenti essendo questa una zona pedemontana. Questo significa che il costo della manodopera a Lecco costa meno che altrove e spesso questa carta viene giocata per fare concorrenza ai colleghi monzesi e milanesi».
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