Lecco: seimila assunzioni previste per giugno, si cercano formati

Numeri in chiaroscuro per il Lecchese. Si registra un calo rispetto al secondo trimestre 2023. Meccatronici ed elettrici i più ricercati dalle aziende

Un lieve aumento generale nella programmazione delle assunzioni (+70 unità), frutto di un andamento in crescita di assunzioni previste nell’industria (+180) e di un calo nei servizi (-110).

E’ questo in estrema sintesi il risultato del confronto fra le intenzioni di assumere nuovo personale da parte delle imprese della provincia di Lecco nell’ultimo mese rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, secondo la nuove rilevazione Excelsior Unioncamere.

Va peggio se il confronto lo si fa sul trimestre: fra aprile e giugno di quest’anno le assunzioni programmate sono 6.650, ma rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso i segni sono tutti negativi, con 230 assunzioni complessive in meno, di cui -50 nell’industria e – 180 nei servizi.

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Resta dunque in chiaro-scuro la situazione del mercato del lavoro in quella che, tuttavia, si conferma essere fra le province italiane con basso tasso di disoccupazione (3% nel 2023, a fronte del 7,7% nazionale), al quinto posto della classifica nazionale.

Questa la situazione nei dati assoluti rilevati da Excelsior per il mese di aprile: le assunzioni programmate erano state 2.140, di cui 980 nell’industria e 1.160 nei servizi (a fronte di 86.500 assunzioni previste in Lombardia e 446mila in Italia).

Sul totale delle assunzioni lecchesi in aprile il 31% era previsto con contratto a tempo indeterminato o in apprendistato mentre il resto, quindi oltre il doppio, a tempo determinato e con altri tipi di contratto a durata predefinita. In particolare, il 17% prevedeva di assumere in somministrazione, il 44% con contratti a termine, il 4% con “altri contratti dipendenti”, il 3% con “altri contratti non dipendenti e l’1% con contratti di collaborazione.

Formazione

In un mondo delle imprese che guarda sempre più alla digitalizzazione e a specifiche competenze, sulle entrate programmate in aprile solo 260 (circa il 13%) riguardavano professioni non qualificate, mentre nei numeri prevale la ricerca di operai specializzati e conduttori di impianti e macchine (800, di cui il 33,3% per giovani sotto i 29 anni di età), seguiti da impiegati e commerciali (760 (col 43% di under 29) e da dirigenti e tecnici (320, con il 25,7% di under 29).

Ad assumere sono soprattutto le imprese dei servizi (54%) e, sul totale, quelle che sono sotto i 50 dipendenti. Guardando ai principali settori di attività, in aprile i servizi turistici e di alloggio e ristorazione hanno programmato 430 assunzioni (1.370 nel trimestre aprile-giugno 2024), seguite dalle industria metallurgiche e dei prodotti in metallo (350 nel mese, 1.040 nel trimestre), dal settore del commercio (280 nel mese, 800 nel trimestre), dalle industrie meccaniche ed elettroniche (260, 750 nel trimestre) e dai servizi alle persone (150, 570 nel trimestre).

Difficoltà

Rimane elevata la difficoltà di reperimento di personale. La ricerca di nuovi addetti in aprile si è concentrata soprattutto sulle aree aziendali della produzione di beni e servizi per 1.110 persone, pari al 51,7% del totale e una difficoltà di reperimento del 60%, del commerciale (330 persone, 15,3% del totale e difficoltà del 50%), della progettazione e della parte tecnica (310 persone, 14,5% del totale e 71% di difficoltà), della logistica (200 persone, 9,4% del totale e 35,8% di difficoltà), dell’amministrazione (100 persone, 4,6% del totale e 66,7% di difficoltà), della direzione e servizi generali (90, 4,4% del totale, 48,9% di difficoltà).

Meccatronici ed elettrici i più ricercati dalle aziende

Per le aziende del Lecchese sfiora il 60% (57,6%) la difficoltà nel reperire personale. Il dato si fa più elevato con il crescere delle richieste di competenze e anche di livello di istruzione. Per la richiesta dei 200 laureati programmati per le assunzioni nel mese scorso la difficoltà è del 64%, percentuale determinata dalla mancanza di candidati (36,9%) e da una preparazione inadeguata di chi si propone (22,1%). La difficoltà resta elevata anche se si richiede esperienza nella professione (55,4% di difficoltà) o nello specifico settore in cui opera l’azienda (29,7%).

Fra i laureati è difficile trovare candidati soprattutto nell’indirizzo chimico-farmaceutico (86,4%) e dell’ingegneria industriale (84%). Molto elevata (80%) la difficoltà di trovare candidati per i 40 profili richiesti con provenienza dagli Its (con difficoltà nel 57,1% dei casi per l’esperienza nella professione e del 34,3% nel settore).

Per le 610 richieste di personale con istruzione secondaria la difficoltà è del 56,7%, nel 33,6% per mancanza di candidati e nel 19,3% dei casi per preparazione inadeguata. Fra loro la difficoltà di trovare persone con esperienza nella professione riguarda un caso su quattro mentre l’esperienza nel settore è difficile nel 35,9% dei casi. E lo è soprattutto se si cercano diplomati con indirizzo in costruzioni, ambiente e territorio (76,9% dei casi), ma anche in elettronica ed elettrotecnica (72,1%), e per i 150 profili cercati con indirizzo in meccanica, meccatronica ed energia (68,8%). Sono 850 le persone che le imprese hanno programmato di assumere in aprile dotate di diploma professionale o qualifica di formazione, fra le quali la difficoltà di reperimento è stata del 64,6%: nel 36,7% per mancanza di candidati e nel 21% per preparazione inadeguata. Contenuta invece (17,5%) la difficoltà di trovarne con esperienza nella professione mentre la ricerca si è fatta più difficile per le aziende che hanno chiesto esperienza nel settore (45,7% di difficoltà di reperimento).

Ma non è stato facile nemmeno trovare le 420 persone programmate con scuola dell’obbligo, vista una difficoltà di reperimento del 40%.

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