Lecco: scintille
tra Api e Confindustria

Rapporti tesi mai come oggi tra Api e Confindustria. L'Api accusa l'associazione di via Caprera di portarle via gli iscritti. Ma - secondo Riccardo Bonaiti, presidente dell'Api - le imprese associate non capiscono i motivi di tanta animosità e chiedono progetti per il territorio.

g.morassi

LECCO - Associazioni contro. Confindustria contro Api. E viceversa. Forse lo stato dei rapporti tra le due associazioni che rappresentano una buona fetta del manufatturiero lecchese non è mai stato così basso. Inutile indagare di chi è la colpa, nè definire i confini delle ragioni dell'una e dell'altra. Con tutta probabilità, la colpa è di tutti e due, come succede in tutte le liti. Forse più di tutto vale l'osservazione di Riccardo Bonaiti (presidente dell'Api, nella foto): "La verità è che gli imprenditori non capiscono e non gradiscono questa contrapposizione così forte. E che se non ritroviamo una sintonia di rapporti perdiamo tutti e due, perché perdiamo il senso del nostro essere associazione d'impresa e della nostra rappresentanza nel territorio. Gli imprenditori ci chiedono di impegnarci su progetti che migliorino la competitività dell'ambiente nel quale lavorano e di risolvere i problemi con quali fanno i conti ogni giorno". E allora che fare? Come riannodare i fili? "I nostri iscritti sollecitano il dialogo con tutte le altre associazioni. Noi ci muoviamo in questo ambito. E tale disponibilità la confermiamo al nuovo presidente di Confindustria che si insedierà lunedì 11 aprile. È evidente - continua Bonaiti - che il dialogo si fonda sul rispetto reciproco che non ci può essere se Confindustria cerca con tutti i modi e i mezzi di portarci via iscritti. I contrasti tra noi e via Caprera - nota Bonaiti - hanno fatto sì che la collaborazione tra associazioni si sia spostata in Camera di commercio. Una sede istituzionale dove stiamo costruendo alcuni progetti molto interessanti. Penso ad esempio, alla sinergia che Lariodesk sta portando avanti con il distretto metalmeccanico su un'iniziativa che punta a diffondere l'internazionalizzazione anche nelle imprese di minori dimensioni. Con il presidente Valassi stiamo lavorando in modo proficuo per pensare e realizzare progetti che poi devono riuscire ad intercettare le risorse necessarie. Questo - sottolinea Bonaiti - deve essere il metodo di confronto e lavoro nel rispetto reciproco e senza inutili esibizioni di primogenitura, come è avvenuto in passato: penso ad esempio alla "bocciatura" del nostro progetto sul piano strategico territoriale. Tutti - rimarca il presidente dell'Api - dobbiamo essere consapevoli che l'incapacità di fare sistema ci penalizza. E per questo non dobbiamo attardarci nella ricerca dell'unanimismo se qualcuno, legittimamente, preferisce non essere della partita".

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Martedì 05 Aprile 2011

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