Cronaca / Lecco città
Martedì 11 Ottobre 2016
Lecco: ripresa?
Imprese caute
Il balzo della produzione: ad agosto l’Istat certifica una crescita nell’industria del 4% rispetto all’anno scorso
Nessuna euforia fra le imprese lecchesi per il balzo della produzione industriale messo a segno in agosto e riferito dall’Istat, che segnala una crescita dell’1,7% rispetto a luglio e del 4% rispetto al mese di agosto del 2015, un dato, quest’ultimo, che è il migliore dal 2011.
A Lecco alcuni imprenditori commentano a caldo che si fa presto a far salire le percentuali basate su numeri molto bassi, e agosto è da sempre un mese con numeri di produzione molto limitati.
Del resto, anche l’Istat nel commento ai dati non manca di sottolineare che il risultato è frutto di «variazioni realizzate in un mese tipicamente caratterizzato da livelli di produzione molto bassi» e che la crescita più attendibile riguarda uno 0,4% realizzato da giugno ad agosto. La crescita nei primi otto mesi dell’anno è stata invece dell’1% rispetto allo stesso periodo del 2015.
Ma a Lecco non manca chi, agosto a parte, nota che, soprattutto se si lavora nel settore collegato all’ automotive, il 2016 sta proseguendo discretamente, almeno in linea con l’andamento del 2015 al traino, discreto e non straordinario, delle vendite di auto.
«Noi – dice Paolo Dell’Era, che con l’azienda di famiglia a Valmadrera produce bulloneria speciale dagli anni Venti – stiamo lavorando con risultati simili al 2015, senza aver avvertito un dato di incremento significativo su agosto. Non si può dire che sia crescita, ma un buon andamento c’è con una crescita del 9% di fatturato realizzata nel 2015 e che replicheremo anche quest’anno». Un incremento, sottolinea l’imprenditore, dovuto al fatturato interno, mentre l’export è rimasto più costante.
Dell’Era, che lavora principalmente per l’automotive, spiega come il mercato interno stia dando nuove soddisfazioni anche ai suoi colleghi. «La scorsa settimana – spiega – alla Fastener Fair di Milano si respirava una certa euforia soprattutto sul mercato italiano, mentre i francesi sono in flessione e i tedeschi, che non si esprimono, hanno le loro difficoltà. Noi avvertiamo più vivacità in Italia dal 2015. Chi, come noi, è posizionato sull’automotive sta andando discretamente, ma chi sta sullo standard continua a soffrire». A frenare la categoria, afferma Dell’Era, da anni impegnato con Upiveb (che associa i produttori del settore) nella campagna antidumping europea, è una politica dei dazi che nel gennaio scorso sono stati tolti, «per vizio formale, mentre il dumping cinese è reale», sulla bulloneria mentre si pensa di inserirli sulla materia prima, cioè sull’acciaio.
Tornando alla produzione industriale registrata in agosto non mancano le differenze fra settori e, ci dicono a Lecco, fra imprese dello stesso settore, a seconda dei mercati di vendita.
Sull’anno, da agosto 2015 ad agosto 2016, ad essere cresciuta di più è stata la produzione di mezzi di trasporto (+19%), dei prodotti in metalli tranne macchine e impianti (+13,6%) e dei macchinari (+11,7%). Su tutto si è distinta la produzione di auto con un aumento del 9,5% da gennaio ad agosto. Ad andare invece peggio sono stati i settori farmaceutico (-5,2%) e il tessile-abbigliamento (-5%).
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