Economia / Lecco città
Giovedì 21 Novembre 2013
Lecco: «Riforme radicali
per dare un futuro all’industria»
Lanfranconi alle assise dei Giovani Confapi: «Misure concrete per tornare a crescere»
«La politica sappia ascoltare le nostre proposte»
I giovani imprenditori di Confapi rivendicano il diritto a un futuro fatto di equità e certezze, a lanciare l’urgenza di modernizzare questo paese.
A favore della crescita economica si schiera Oriano Lanfranconi, presidente nazionale del gruppo giovani di Confapi, in occasione dell’assemblea annuale tenuta a Roma. «Non possiamo più aspettare, il tempo è scaduto - ha detto Lanfranconi - il governo e il parlamento devono darci quella base di concretezza per consentire al paese di crescere e devono farlo ora. Non possiamo più guardare al futuro se non modifichiamo il presente, attraverso riforme e leggi che con coraggio impongano un cambiamento», per scardinare lo stato di crisi.
«Serve - secondo Lanfranconi - un ritrovato credito morale e materiale, il pagamento immediato dei debiti dello Stato verso le imprese, la semplificazione normativa e la creazione di zone franche dove ci siano norme più chiare e leggibili, il taglio della spesa pubblica, la detassazione salariale, il forte coinvolgimento dei giovani nel nostro sistema paese che si riqualifichi sul merito», la lista è lunga, ma è comunque sempre la stessa che gli imprenditori continuano a presentare a una politica sorda.
Eppure Lanfranconi ha lanciato proprio alla politica l’ennesimo tentativo di collaborazione: «Come Giovani di Confapi siamo pronti a sostenere politiche di riforme ad oggi mancanti, chiediamo di essere più ascoltati e non solo durante il periodo elettorale». Il congresso del gruppo giovani imprenditori Confapiè iniziato, dopo il saluto del Capo dello Stato, con i due interventi istituzionali di Maurizio Casasco – presidente Confapi – che ha sottolineato la necessità di recuperare proprio con i giovani una visione più ottimistica del sistema Italia e dell’imprenditoria in generale, nonché il bisogno di un punto di discontinuità del modo di “fare politica”, seguito dall’intervento del presidente Lanfranconi che ha descritto in modo ironico i malcostumi e i populismi che rendono difficoltoso il fare impresa in Italia.
Ha ricordato i gravi errori commessi dagli ultimi Governi in merito a tematiche quali i concordati in bianco, la gestione delle accise energetiche e la totale inefficacia dell’azione dell’Abi nel ridistribuire i fondi della Banca centrale europea per le piccole e medie imprese. Ha chiuso l’intervento ribadendo la necessità di un rafforzamento della rappresentanza delle Pmi private da parte di un’associazione autorevole e indipendente come Confapi.
Il dibattito con i relatori è entrato perciò nel vivo e dopo una presentazione da parte del sottosegretario al Tesoro Baretta che ha descritto le linee guida della legge di stabilità, Poi il professore di scienza politica Gianfranco Pasquino ha ricordando l’inefficacia e la totale inconsistenza di un programma di medio periodo di questo Governo.
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