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Sabato 01 Giugno 2013
Lecco: le ricette
per i giovani e il lavoro
La riforma del lavoro annunciata dal ministro Enrico Giovannini fa discutere imprese e sindacati, preoccupati del fatto che si stia confezionando il cambiamento sul lavoro che non c'è.
Tuttavia, visto che per ora non c'è alternativa rispetto alla necessità di cercare di fare il meglio con quel che si ha e a partire da dove ci si trova, a Lecco ci si confronta col piano che sul fronte dell'occupazione giovanile rispetto alla riforma Fornero prevede «modifiche limitate e mirate» per apprendistato e tempo determinato, con l'intenzione di incrementare l'alternanza scuola-lavoro.
La flessibilità in uscita, possibile dietro penalizzazioni, e quella in entrata, la revisione delle regole previdenziali e, in cima alle priorità, il rinnovo degli ammortizzatori sociali, sono i temi su cui buona parte dell'economia locale cerca di leggere con che strumenti andrà a competere nel mondo. «Da tempo - dice il segretario della Cgil Wolfgango Pirelli - bisogna metter mano alla riforma Fornero, ma in modo consistente e non come dice il ministro Giovannini. Per l'ingresso al lavoro più che nuova flessibilità serve stabilizzare le assunzioni. Bisogna far pagare di più i contratti a termine e utilizzare meglio e in modo più esteso l'apprendistato, per trasformarlo in tempo indeterminato».
Pirelli, comunque favorevole all'uscita su domanda, dice che «oggi la proposta è che se vuoi uscire prima paghi, mentre sarebbe meglio incentivare la permanenza in azienda in cambio di una pensione più alta».
Sugli ammortizzatori riserva un affondo ai piccoli: «Bisogna estendere - spiega - la contribuzione per la cassa in deroga, oggi totalmente a carico delle risorse pubbliche, anche a quei settori che tradizionalmente non pagano, cioè commercianti e artigiani. Ne beneficiano ma non tirano fuori un centesimo». Ma siccome non è il momento di chiedere soldi alle imprese la sua proposta punta «al coinvolgimento degli enti bilaterali».
Per Francesco Di Gaetano, della segreteria Cisl provinciale con delega al mercato del lavoro - «lo stato del finanziamento degli ammortizzatori sociali è la priorità assoluta. Siamo ormai in giugno, e non si è in grado di stabilirne la vera entità, così come non è chiaro l'effettivo utilizzo rispetto a quanto viene richiesto. E ciò - aggiunge - perchè l'Inps è inadempiente nel fornire i dati».
Il sindacalista parla del nodo della gestione degli accordi a Lecco, con «situazioni giacenti di aziende e lavoratori che da mesi non ricevono i soldi della cassa». Se ne parlerà lunedì 10 in un incontro Cisl regionale, dove si cercherà anche di capire «a cos'hanno portato, fino ad oggi, gli accordi siglati a Lecco con le banche per avere l'anticipo di cassa integrazione».
Fra le emergenze, Di Gaetano chiede chiarezza sul sipario calato per mancanza di risorse «in questi mesi su tutta la programmazione delle politiche attive, cosa che ha bloccato l'obbligo di seguire corsi di formazione. I nostri lavoratori - aggiunge - non erano abituati a ritrovarsi così soli».
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