Editoriali / Lecco città
Venerdì 20 Dicembre 2013
Lecco, ricerca del Medea
anche i neonati si stressano
A 4 mesi registrano e ricordano eventi di disagio . L’istituto di Bosisio Parini in collaborazione con l’Harvard Medical School di Boston ha condotto l’indagine scientifica grazie alla partecipazione dell’ospedale di Erba: alle neomamme è stato richiesto il consenso a riportare i loro piccoli a qualche mese dalla nascita
Stress da vita moderna: anche i bebè di quattro mesi ne fanno esperienza. E lo riconoscono bene, se diventa un elemento di routine nella vita famigliare.
A dirlo un gruppo di ricerca dell’Irccs Medea – La Nostra Famiglia di Bosisio Parini, che, in collaborazione con l’Harvard Medical School di Boston, ha studiato la capacità nei bambini di quattro mesi di ricordare eventi sociali caratterizzati da stress. Ebbene, chi ha già fatto esperienza di uno stress, lo ricorda poi, quando questo si ripresenta. La ricerca «è stata effettuata in collaborazione con l’ospedale di Erba, chiedendo apposito consenso alle neomamme, che hanno poi riportato in ospedale i propri bimbi, quattro mesi dopo la nascita, per sottoporli a questo test» racconta il dottor Rosario Montirosso, responsabile del team di ricerca oltre che direttore del centro «0-3 anni» di Bosisio Parini. Lo studio si è basato su una procedura che si chiama «faccia a faccia, faccia silente».
La coppia madre-bambino
«Questo metodo, denominato FFSF, con l’acronimo inglese – racconta Montirosso - coinvolge la coppia madre-bambino in un’interazione viso-a-viso. La madre, istruita, sospende momentaneamente la comunicazione, guardando suo figlio senza parlare o toccarlo e mantenendo un’espressione neutra del volto».
Questa condizione produce una tipica reazione nel bambino (definita come «effetto still-face»): il bimbo mostra segni negativi: si agita, mostra di voler essere preso in braccio, piange. Compaiono anche comportamenti «auto-regolatori»: ad esempio, il bimbo succhia con la bocca anche senza essere attaccato al seno o al biberon.
Una «sospensione comunicativa» che produce stress nel bimbo, come mostrato nettamente da altri segni fisiologici di stress, tra cui l’aumento di cortisolo, l’ormone dello stress, misurato nella saliva. «Si tratta di una situazione moderatamente stressante - avverte lo specialista – che riflette lo stress normale della vita di tutti i giorni». Non si vuole certo dimostrare che «i bimbi sono stressati, ma semplicemente che a pochi mesi hanno un comportamento attivo: partecipano della realtà che li circonda».
Detto questo, qualche genitore potrebbe allarmarsi, e far crescere quei sensi di ansia spesso già presenti nei primi mesi di vita del piccolo. «Nulla di tutto questo: il messaggio che vogliamo dare è che al contrario i genitori sono capaci di gestire questo stress quotidiano e farlo rientrare». Sono stati due i gruppi di bimbi sottoposti al test: 37 neonati per ciascun gruppo.
Al primo gruppo, l’attimo di «stress» è stato somministrato per due volte, a distanza di quindici giorni. Il secondo gruppo di bimbi ha sperimentato lo stress una volta sola. «Questo ci è servito per osservare la reazione dello stress la seconda volta: alcuni bimbi hanno reagito con un aumento quasi impercettibile di cortisolo.
Reazioni diverse
L’altro gruppo, anche la seconda volta, ha aumentato questo ormone. Ciò significa che, al ripresentarsi della situazione stressante, i bimbi come del resto gli adulti hanno reazioni diverse: c’è chi si tranquillizza, sapendo già cosa sta vivendo, chi si agita, perché ha un ricordo più negativo dello stress».n
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