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Domenica 12 Giugno 2011
Lecco: "Reti d'impresa
per crescere ancora"
Tra i nodi che l'imprenditoria lecchese deve affrontare, vi è quello delle dimensioni delle aziende, perché essere piccoli significa fare meno innovazione, avere un accesso al credito più complicato, non riuscire ad attrarre talenti, non avere le risorse umane e finanziarie per entrare in nuovi mercati. Una soluzione può venire dalle reti d'impresa.
Uno balza subito all'attenzione e riguarda la dimensione media delle imprese. Ci sono - come abbiamo più volte scritto - i campioni, le multinazionali tascabili, ma ci sono anche aziende troppo piccole. E sono la stragrande maggioranza. E - in genere - essere piccoli significa fare meno innovazione, avere un accesso al credito più complicato, non riuscire ad attrarre talenti, non avere le risorse umane e finanziarie per entrare in nuovi mercati. Il freno dimensionale, secondo Marco Campanari - consigliere incaricato di Confindustria Lecco per la finanza e l'innovazione - "può essere superato promuovendo le reti d'impresa. Uno strumento che garantisce l'autonomia dei partecipanti e che grazie alla collaborazione su specifici progetti consente di superare i limiti legati alla disponibilità di risorse". Campanari comunque è anche convinto che è sbagliato insistere su concetti che rischiano di essere stereotipati: "Non si può sempre dire che piccolo è bello, come non si possono demonizzare le imprese che non raggiungono determinati parametri numerici. La dimensione non sempre è un parametro sufficiente a misuare le potenzialità di un'azienda. Il primato raggiunto da Lecco nelle attività manufatturiere lo dimostra, perché contano tanti fattori e tra questi ci sono gli asset immateriali sui quali è stata costruita l'eccellenza di un territorio. Da sempre, il Lecchese conta su una forte propensione imprenditoriale alla quale si aggiunge la qualità delle risorse umane. È un patrimonio importante come lo è la fitta trama che compone il tessuto di realtà industriali che genera modelli e valori legati all'efficienza e alla progettualità".
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