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Lunedì 07 Gennaio 2013
Lecco: restano i timori
sul futuro dell'Arlenico
I sindacati di Lecco restano preoccupati sul futuro del laminatoio dell'Arlenico che, secondo le ultime indiscrezioni, dovrebbe essere scorporato dal resto del gruppo Lucchini. All'Arlenico lavorano cento persone.
A parlare di una vendita separata della sede Arlenico Lucchini è stato il nuovo commissario straordinario Piero Nardi, nominato dal Tribunale di Livorno per gestire l'amministrazione straordinaria dell'azienda, da rimettere sul mercato entro sei mesi.
Nardi avrebbe appunto avanzato l'ipotesi di vendita separata, che «da un lato evidenzia l'appetibilità dello stabilimento lecchese - commenta Wolfango Pirelli, segretario della Cgil - e dall'altro ci preoccupa».
La vicenda Lucchini infatti è sotto la lente d'ingrandimento del sindacato: «La situazione è già critica - commenta Pirelli - ed è necessario fare le mosse giuste per evitare l'ennesimo collasso industriale. Sappiamo che la produzione di vergella dell'Arlenico è rinomata per la qualità, ma comunque non è insostituibile con quella di altri competitor. Da qui la necessità di muoversi in fretta per evitare che i clienti si rivolgano altrove, lasciando l'Arlenico senza commesse».
A questo si aggiunge il problema dell'approvvigionamento di billette, cioè la materia prima che serve al laminatoio per realizzare i fili di ferro: «Sono poche le realtà in Italia che producono billette - spiega Pirelli - e una di queste è proprio la Lucchini di Piombino. Un fattore negativo della vendita separata dello stabilimento di Lecco è la difficoltà di approvvigionamento di materia prima e quindi la difficoltà nel rispondere con prontezza e velocità alle richieste della clientela».
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