Editoriali / Lecco città
Martedì 03 Dicembre 2013
Lecco, rapinò studente
Il tunisino resta in cella
In via Ferriera, il diciannovenne una settimana fa aveva aggredito un altro giovane per due telefoni cellulari. La squadra mobile era risalita a lui e la vittima l’aveva riconosciuto. Fermato, è comparso in tribunale per l’udienza dove il gip ha stabilito la custodia cautelare in carcere
Resta in cella nella casa circondariale di Pescarenico Ben Maki Wajdi, 19 anni, il tunisino sottoposto a fermo di polizia giudiziaria perché indagato di aver messo a segno la rapina ai danni di uno studente nei pressi della stazione ferroviaria ,
Il fatto era accaduto poco dopo le 18 del 26 novembre scorso. L’aggressione per rapinare due telefoni cellulari ha avuto come teatro via Ferriera, la strada che costeggia la linea ferroviaria con l’area della stazione e che per le sue caratteristiche - appartata e poco frequentata - si presta a episodi di violenza, furti e rapine, per cui è tristemente nota. Lo studente rapinato era sceso da poco dal treno.
Assistito d’ufficio dall’avvocato Mara Ratti, il giovane tunisino, riconosciuto dalla vittima del colpo, è stato tradotto da tre agenti della polizia penitenziaria nell’aula del tribunale cittadino, per l’udienza indetta dal giudice dell’udienza preliminare Massimo Mercaldo durante la quale il fermo è stato convalidato.
Su richiesta per le contestazioni dell’ipotesi di reato della rapina ai danni dello studente proposte dal sostituto procuratore della Repubblica Cinzia Citterio, il gip Mercaldo ha disposto la custodia cautelare in carcere del giovane tunisino.
Dal fermo alla detenzione
I poliziotti della squadra mobile sono riusciti in poche ore a risalire al giovane, ma per la flagranza trascorsa dal momento della rapina allo studente si sono limitati al provvedimento del fermo di indagato di delitto, d’intesa con il pm Cinzia Citterio.
Il gip Mercaldo ha ritenuto sufficienti gli elementi probatori per disporre in udienza la detenzione cautelare.
L’avvocato Mara Ratti aveva chiesto invece di attenuare negli arresti domiciliari la misura cautelare, in vista anche del possibile ricorso ad un rito alternativo, in tempi ravvicinati del giudizio che il pm Citterio potrà proporre con rito immediato, anche per economia processuale.
Dopo un’ora di udienza il 19enne è stato di nuovo ammanettato e riportato in cella dai tre agenti penitenziari di via Cesare Beccaria.
© RIPRODUZIONE RISERVATA