Economia
Mercoledì 01 Settembre 2021
Lecco. Quarantena, non si cambia
«Bene la volontà del governo»
Soddisfatti Unimpresa, confesercenti e Uil dopo l’annuncio del ministro Orlando
Soddisfazione nel mondo del lavoro per la volontà del governo di continuare a considerare la quarantena dei lavoratori come un periodo di malattia, quindi coperto dall’Inps.
Confesercenti, Confintesa e la Uil hanno preso posizione dopo che il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha annunciato che potrebbe presto tornare l’indennità di malattia per i lavoratori costretti alla quarantena per essere venuti a contratto con un positivo. Parlando alla Festa dell’Unità di Modena, il ministro ha spiegato: prima «non c’erano tutte le risorse necessarie ma credo che siano maturate le condizioni perché si usino risorse che erano appostate da altre parti. Siamo sicuramente favorevoli al fatto - ha detto - che la quarantena sia considerata come malattia». Orlando ha assicurato che se ne parlerà al prossimo Consiglio dei ministri: «Possiamo affrontare la questione e risolverla». «Il ministro del Lavoro dà ragione a Unimpresa, unica associazione di imprese ad aver sollevato il problema. Senza il riconoscimento della prevista indennità per le malattie, anche per la quarantena legata al Covid, i lavoratori rischiano di perdere tra i 700 euro e 1.000 euro al mese in busta paga, secondo la durata dell’assenza, da 5 a 15 giorni. Tale importo sarebbe di fatto scaricato sulle casse delle aziende e si tratterebbe di una penalizzazione inaccettabile», dice il consigliere nazionale di Unimpresa, Giovanni Assi.
«Riteniamo assolutamente positive le rassicurazioni del ministro . È a nostro avviso impensabile, infatti, scaricare il peso della quarantena sulle imprese e sui lavoratori - è il commento di Confesercenti - Un colpo per imprese e lavoratori, che oltretutto arriva in una fase delicata, che vede da un lato i primi timidi segnali di ripresa economica, ma dall’altro anche un nuovo aumento dei contagi», aggiunge Confesercenti».
«Avevamo già posto - si legge in una nota della Uil - la questione in una lettera nella quale ribadivamo, unitariamente, la necessità di un intervento normativo urgente che consentisse la reintroduzione di tutte le tutele previste dall’articolo 26 del decreto-legge n. 18/2020»
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