Lecco, provincia "malata"
Fa vittime il gioco d'azzardo

In pochi anni è aumentata vertiginosamente la spesa procapite per le slot machine, i gratta e vinci e il superenalotto: dal 43° al 23° posto nella classifica nazionale. E al Sert, il servizio per le tossicodipendenze, confermano: negli ultimi anni aumentate vertiginosamente le persone che chiedono aiuto per venirne fuori

m.galli

LECCO - Casalinghe disperate e pensionati, ma non solo. A Lecco si gioca di brutto e giocano tutti, senza un particolare profilo sociale: professionisti benestanti amanti del brivido, impiegati che scommettono poco a poco tutti i risparmi sul colpo milionario che gli cambierà la vita, giovani padri di famiglia che sognano di pagarsi il mutuo, disoccupati che ormai pensano di non avere più niente da perdere. È l'evidenza del fenomeno e il suo aggravarsi nel giro di pochissimo tempo a fare impressione: i lecchesi, quanto a spesa procapite annua per le slot machine, i gratta e vinci o il superenalotto, sono saliti in quattro anni dal 43° al 23° posto nella classifica nazionale. Da quando è esplosa la crisi - verrebbe da dire - anche nella provincia una volta più benestante e lavoratrice d'Italia. E da quando i videolotteri, le sale gioco, sono cresciute come funghi a Lecco e provincia: un incremento del 71,4% tra il 2010 e il 2011.
Il Sert, il servizio per le tossicodipendenze, che ha istituito un ambulatorio specifico per curare le dipendenze patologiche da gioco, conferma. Attualmente 63 persone in trattamento. Ma il fenomeno è molto più esteso.

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Giovedì 01 Marzo 2012

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