Editoriali / Lecco città
Mercoledì 06 Novembre 2013
Lecco, promozioni alt
Si compra a prezzo pieno
Non ci saranno più i ribassi che avevano animato le vendite l’anno scorso nel mese di dicembre. I negozianti perlopiù contenti, ma i pareri sono discordi: «La deregulation riduce i margini di guadagno»
Niente promozioni speciali nei trenta giorni che precedono i saldi. Ad inizio dicembre, a differenza dello scorso anno, non ci saranno i ribassi. Per comprare a prezzo ridotto si dovrà aspettare il 4 gennaio, data ufficiale d’inizio dei saldi invernali.
Dopo la sperimentazione dello scorso anno si torna alla normalità. Si torna alla consuetudine, senza grandi promozioni a causa di alcuni commercianti che avevano approfittato del momento per dare il via ad una serie di liquidazioni, che in mancanza di una precisa normativa erano comunque regolari.
Un putiferio in città
In città era successo un putiferio con Confcommercio che aveva aspramente criticato la decisione di alcuni colleghi di scontare, o meglio saldare e liquidare tutto, con l’ausilio di cartelli civetta, proprio nel periodo delle feste.
Più che vetrine illuminate per le feste, lo scorso anno era stato il tempo delle vetrine tappezzate con manifesti su sconti vari.
Quest’anno la sperimentazione è sospesa: il tavolo convocato a palazzo Lombardia a Milano coi rappresentanti dell’Osservatorio del commercio s’è riunito giorni fa senza assumere una decisione definitiva. Si è deciso che per questo Natale non ci sarà la sperimentazione, poi si vedrà.
Scelta che piace ai negozianti, ai piccoli commercianti, ma non alla grande distribuzione. Scelta che convince la Lega ma non il Pdl.
«Verrà a mancare un importante stimolo per i consumatori, poiché le famiglie non potranno godere della riduzione dei prezzi che gli sconti avrebbero comportato», ha rimarcato in un recente comunicato Federdistribuzione. Il presidente Giovanni Cobolli Gigli sostenitore della deregulation applicata agli sconti, fa notare che si è persa un’occasione per i consumatori e per le stesse imprese, in un periodo che continua ad essere difficile e segnato da un calo dei consumi.
Di parere opposto Renato Borghi, presidente di Federmoda e vice presidente di Confcommercio nazionale. «Un nostro recente sondaggio dice che il 53% degli operatori è contrario alla deregulation - sostiene Borghi -. In periodi di crisi il risultato è una riduzione dei margini aziendali. C’era una parte che si dichiarava disponibile a una nuova sperimentazione purché il periodo dei saldi ufficiali fosse spostato da inizio a fine gennaio».
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