Homepage / Circondario
Lunedì 08 Aprile 2013
Lecco, primo via
al Piano cave
Approvato stasera in Consiglio provinciale, con l'astensione della minoranza di centrosinistra. Non si aprono nuovi fronti di escavazione in Brianza, ma si aumenta il quantitativo nei siti in città: Cornello, Vaiolo Alta e Vaiolo Bassa
Il motivo è l'altro lato della medaglia del Piano, cioè l'aumento di estrazione nei giacimenti esistenti previsto dal pool di professionisti che ha preparato il documento illustrato ai consiglieri.
Aumentano, rispetto al piano vigente, le quantità da estrarre nei prossimi venti anni nelle tre cave di Lecco: Cornello (200 mila metri cubi previsti oltre i 60 mila resudui), Vaiolo Bassa (4 milioni 500 mila metri cubi) e Vaiolo Alta (8 milioni), come pure sul Moregallo nella ex Merlo, Spandri e Nuova Spandri, dove però «l'obiettivo principale - ha precisato Signorelli - è quello del recupero statico e paesaggisto della zona». La cava ex Mossini in territorio di Galbiate - unico giacimento di sabbia e pietrisco - che si affaccia come uno sfregio sulla città al di là del Ponte Vecchio ha visto confermata la possibilità di escavazione, con un aumento dell'area estrattiva. Con l'augurio, ha spiegato l'assessore che «questo ampliamento renda più appetibile per gli operatori lo sfruttamento e il recupero di questa cava dismessa».
Servizi di approfondimento sul quotidiano in edicola martedì 9 aprile
© RIPRODUZIONE RISERVATA