Lecco: il primo market
diventa un panificio

E' stato il primo supermarket ad aprire in città, in viale Adamello, a fianco della farmacia del rione. Ora il suo titolare sta per cedere la mano al panificio Pozzoni che lo rileverà dopo Pasqua e lo riaprirà completamente rifatto e con laboratorio di panetteria annesso.

g.morassi

LECCO - E' stato il primo supermarket ad aprire in città, in viale Adamello 14, a fianco della farmacia del rione. Ora il suo titolare sta per chiudere, anzi, per cedere la mano al panificio Pozzoni che lo rileverà dopo Pasqua e lo riaprirà completamente rifatto e con laboratorio di panetteria annesso. Ma con l'andata in pensione di Fernando “Nando” Pennati, il quartiere di San Giovanni sarà comunque più povero. Alle sue spalle, infatti, Pennati lascia 44 anni di carriera e intere generazioni di lecchesi cresciuti con i suoi affettati, le sue carni, i suoi prodotti. Gente soprattutto di San Giovanni, ma non solo, visto che ai tempi, appunto, era l'unico supermercato esistente in città. Quasi un esperimento che, tra l'altro, era stato tentato da una cooperativa, la Moderna, nel 1966, l'anno prima, sempre come supermercato, ma che poi era naufragato insieme alla scomparsa della cooperativa. Pennati, allora con un socio, si buttò in questa avventura pionieristica e vinse la scommessa. Facile, oggi, ipotizzare il successo di un esercizio commerciale del genere, a metà tra il negozio di vicinato e la grande distribuzione. Ma allora, con viale Adamello che finiva all'incrocio con via Partigiani, dove si trova il semaforo e l'altrettanto storico negozio di abbigliamento Carminati, le case erano ancora relativamente poche e i potenziali clienti meno. Tra l'altro non essendo abituati al self service, il negozio ci mise qualche settimana a decollare: "A San Giovanni c'erano tanti negozi allora – racconta Nando Pennati - L'impatto non fu dei più semplici anche perché c'erano almeno una ventina di concorrenti sulla piazza: la gente non era abituata. Volevano comprare la michetta dal prestinaio, la carne dal macellaio, la verdura e la frutta dal fruttivendolo. Insomma, pian piano si sono abituati e alla fine sono qui ancora. Purtroppo per poco". È quasi con le lacrime agli occhi che Pennati annuncia il suo pensionamento e la sua cessione di attività: "Sono contento che l'attività passi a qualcun altro perché così il quartiere non resterà deserto". Come mai un piccolo supermercato è riuscito a sopravvivere alla spietata concorrenza di chi, anni dopo di lui, si è imposto sul mercato a colpi di ribassi e 3X2? "Ho impostato tutto sulla qualità. Se avessi rincorso la politica dei prezzi non sarei sopravvissuto. Ho sempre lavorato e sto ancora lavorando tanto. Non smetto certo per la crisi, che non ho mai sentito. Spero solo di superare la tristezza".

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Domenica 10 Aprile 2011

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