Editoriali / Lecco città
Giovedì 12 Dicembre 2013
Lecco, prezzi in salita
Mangiare costa di più
In città sono i prodotti alimentari a segnare un rialzo consistente. Vertiginoso rincaro di frutta e verdura. Solo verze e affini in calo
Volano all’insù i prezzi dei generi alimentari. Nel mese di novembre si è registrato un incremento dell’1,4% in più rispetto ad ottobre sui cartellini dei prodotti alimentari e delle bevande analcoliche. Incremento del 2,4% rispetto a novembre dello scorso anno. Incremento dello 0,2% sui costi di bevande alcoliche e tabacchi. Resta invece fermo il costo di abiti e calzature.
Arriva il freddo e cresce dell’11,9% il costo delle trapunte imbottite, la montatura degli occhiali ha subito un incremento del 7,1% e la carne di coniglio del 6,5%.
Una sosta dal fruttivendolo comporta un esborso non indifferente: costano come gioielli frutta e verdura, i carciofi sono aumentati del 75%, le arance del 39,1% e i kiwi del 26,9%. Ci si può consolare con la maionese il cui prezzo è diminuito del 9%, con le verze che sono state deprezzate dell’11,9% e i cavoli del 16,4%. E’ diminuito del 32,1% il prezzo dei crostacei freschi.
Tra i prodotti in calo si segnalano i crakers con meno 1,7% e il riso con meno 1,1%.
Il gruppo carni, registra un aumento generale dell’indice dello 0,7%, cresce il costo del coniglio e pure del petto di pollo con un più 5,2%.
Attenzione dunque a cosa si mette nel carrello della spesa, visti i tempi difficili meglio lasciar perdere le primizie e stare sui prodotti di stagione, soprattutto quando si parla di frutta e verdura. Nel mese di novembre l’indice locale dei prezzi al consumo per l’intera collettività al lordo dei tabacchi si attesta a 105,8 esattamente allo stesso livello del mese di ottobre. La variazione rispetto allo stesso mese dello scorso anno è positiva per 0,2 punti (a ottobre era nulla) e la stessa variazione del novembre scorso era del 2,3%. Questo quanto emerge dai valori rilevati dal Comune sui prezzi al consumo di vari beni.
Si registra ormai da qualche mese inflazione inferiore al punto percentuale, in netto calo rispetto ai primi mesi dell’anno, ma soprattutto rispetto alle variazioni registrate negli stessi mesi dell’anno scorso quando le variazioni annuali si attestavano al 3% per poi ridursi di circa mezzo punto a fine anno.
«Nonostante il valore in leggero rialzo registrato a novembre, stiamo assistendo a un progressivo rallentamento dell’inflazione, diminuzione generalizzata che coinvolge tutte le tipologie di beni e servizi con particolare riguardo ai beni energetici - spiega l’assessore al commercio Armando Volonté - di contro c’è un considerevole aumento dei beni alimentari, anche quelli freschi che in questa ultima parte dell’anno stanno recuperando i cali dei mesi scorsi attestandosi, tra l’altro, a livelli superiori a quelli base».n
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