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Domenica 01 Luglio 2012
Lecco: possibile rincaro
delle bollette dell'acqua
In Provincia di Lecco l'acqua potrebbe costare di più, il pericolo è reale, anche se i sindaci hanno già deciso di mantenere le tariffe invariate.
La Provincia si è infatti tenuta l'ultima parola in merito, può accettare o respingere le decisioni dell'assemblea dei sindaci che è in capo ad Idrolario, anche se non fa proposte dirette. E nell'ultimo consiglio provinciale, tenutosi a Villa Locatelli, si doveva approvare la tariffa reale media.
È stato tutto rinviato per il grido d'allarme lanciato dal presidente del Consiglio di amministrazione di Idrolario, Franco Almerico, in quota Lega Nord.
Dieci giorni fa, il 20 giugno, ha scritto alla Provincia, su mandato dell'intero consiglio, esprimendo «preoccupazione per la sostenibilità economica e finanziaria del servizio idrico integrato», visti i costi crescenti dell'elettricità, così recita la sua missiva, letta in parte dall'assessore provinciale Giordano Signorelli.
In pratica Almerico dice che i conti non tornano, che mantenere la tariffa invariata - circa 1,15 euro al metro cubo - fa saltare i bilanci. Il che vuol dire non pagare i conti, gli stipendi ed i fornitori. Ed ha chiesto al consiglio provinciale, in pratica, di aumentare le tariffe, cosa che non può fare, ma può invece bloccare e respingere quello che hanno deciso i primi cittadini, soci della società, che si sarebbero macchiati, per alcuni consiglieri di maggioranza, di «populismo», per aver scaricato su Idrolario la patata bollente.
Ricordiamo che in Valsassina qualche anno fa si pagava l'acqua 20 centesimi il metro cubo, oggi il prezzo è quintuplicato. Parecchi consiglieri di opposizione, dall'Idv al Pd, hanno contestato la lettera di Almerico perchè avrebbe dovuto indirizzarla ai sindaci che hanno deciso di non concedere gli aumenti richiesti.
La Provincia aveva chiesto la presenza del sindaco di Lecco Virginio Brivio, che non è potuto venire per la contemporanea seduta del consiglio comunale e che proprio lunedì mattina ha scritto chiedendo che l'argomento venisse rinviato, così come poi è avvenuto.
Signorelli ha ricordato che sulle tariffe si sono confrontate ben tre posizioni: «Un aumento del 5% proposto dal piano d'ambito, la diminuzione del 7% come vorrebbe il referendum sull'acqua del 2011, la proposta dell'azienda che chiedeva non il 5% ma l'aumento Istat, circa il 2,3%».
Ora ci sarà una ricognizione sui conti di Idrolario da parte della Provincia e di altri organi per vedere se il pericolo di andare in rosso è reale.
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