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Mercoledì 01 Febbraio 2012
Lecco: con il Politecnico
a studiare all'estero
Tra i progetti di mobilità internazionale, quello più noto è l'Erasmus, che porta ogni anno tantissimi studenti a trascorrere periodi all'estero, per studiare, fare tirocinio o preparare la tesi in un ateneo europeo partner.
Nelle circa 400 università (praticamente in tutta Europa, dalla Turchia al Regno Unito, dalla Spagna all'Estonia, dalla Finlandia all'Islanda) con le quali il Politecnico di Milano ha in vigore questo tipo di collaborazione, gli universitari hanno la possibilità di seguire i corsi, usufruire delle strutture universitarie, ottenere il riconoscimento degli esami sostenuti e dei crediti acquisiti.
Il periodo può variare da un minimo di tre a un massimo di dodici mesi e può riguardare tutti gli studenti che hanno completato il primo anno di corso. Il bando per la mobilità internazionale per il prossimo anno accademico, 2012/2013, è ormai agli sgoccioli: la chiusura delle candidature è fissata per il prossimo lunedì, 6 febbraio.
Per candidarsi, gli interessati potranno quindi compilare il modulo online su webpoliself, dopo aver preso visione degli eventuali vincoli indicati nel regolamento didattico della propria scuola ed aver letto con attenzione il bando relativo. La parola passerà quindi ai responsabili del progetto, che nell'effettuare la selezione dei soggetti - nelle settimane successive la chiusura dei termini - adotteranno una serie di criteri, tra i quali il merito, il piano di studi, gli accordi esistenti con le sedi partner e la conoscenza della lingua del paese ospitante. I prescelti usufruiranno quindi di diversi benefici, tra cui l'esenzione delle tasse nell'ateneo ospitante, il contributo Erasmus (per quest'anno accademico è fissato in 230 euro al mese) e di un eventuale contributo del Ministero.
Silivia Moroni è stata la prima studentessa di Eda del Polo lecchese ad affrontare l'esperienza Erasmus a Praga, in un campus da ventimila persone e alloggiata in un dormitorio ricavato nelle palazzine che negli anni del comunismo hanno ospitato gli atleti impegnati nelle gare che si svolgevano nel vicino stadio, ormai inutilizzato da tempo. Silvia Moroni studia Ingegneria edile e architettura al polo di Lecco del Politecnico di Milano ed è tornata nel luglio scorso dalla capitale della Repubblica Ceca, dopo nove mesi di Erasmus durante i quali ha seguito lo stesso percorso programmato per la sua carriera universitaria italiana, che volge ormai verso la conclusione.
«È stata una splendida esperienza - afferma la ragazza - che rifarei anche subito, sia per quello che mi ha lasciato sotto il profilo dei rapporti umani stretti in quei nove mesi che per la formazione didattica che ho ricevuto. I corsi che ho seguito erano in inglese, anche perché erano frequentati prevalentemente da studenti stranieri, a Praga per l'Erasmus. Le lezioni erano diverse da quelle del Politecnico, soprattutto per la quantità di ragazzi che vi prendevano parte. Quando eravamo in tanti, per i corsi di ingegneria, eravamo in una trentina, fatto che permetteva al docente di seguirci in modo più diretto e che agevolava l'instaurazione di un rapporto quasi personale con gli altri. Anche sotto il profilo dell'impegno c'è differenza: se a Lecco per un esame da 9 crediti è necessario seguire nove ore di lezione a settimana, là le ore erano sei, al massimo sette».
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