Cronaca / Lecco città
Giovedì 30 Giugno 2016
Lecco: a piccoli passi
verso la ripresa
A maggio l’osservatorio rapido di Confindustria evidenzia una crescita di molti indicatori aziendali, resta la scarsa visibilità garantita dagli ordini e i complicati rapporti con le banche oltre all’insolvenza di tanti clienti
Forse non è il tipo di ripresa che molti si aspettano e non è sufficiente a generare nuova occupazione, ma un passo alla volta le imprese lecchesi hanno la percezione di un miglioramento degli indicatori aziendali e di mercato. Crescono domanda, fatturato e ordini, stabili le esportazioni, mentre la visibilità sulle prospettive resta limitata.
In sintesi, sono i dati dell’osservatorio rapido relativo a maggio, condotto dai Centro studi di Confindustria Lecco e e Unindustria Como.
Gli ordini crescono sul mercato interno per circa il 40% del campione di imprese, a fronte di un rallentamento comunicato dal 24,3%. Sul fronte dell’export prevale invece la stabilità della domanda (46,4%) e i giudizi di crescita e diminuzione si equiparano.
Secondo il campione esaminato da Confindustria, l’attività produttiva risulta in crescita per circa un’azienda su tre (32,6%) e stabile per il 46% del campione. In questo contesto, l’utilizzo medio degli impianti produttivi si attesta al 63,4% della capacità totale, in ribasso rispetto alla precedente edizione dell’osservatorio.
Le vendite sono caratterizzate da indicazioni di crescita, segnalate dal 42,5% delle aziende, mentre i casi di riduzione delle vendite interessano il 29,2% del campione.
Sul versante delle aspettative per le prossime settimane il giudizio prevalente è quello di stabilità, segnalata da oltre un’azienda su due (53,1%). Il quadro di sostanziale mantenimento dei livelli è rafforzato dal bilanciamento tra le indicazioni di crescita e di riduzione.
I problemi denunciati dalle imprese sono legati alla ridotta visibilità degli ordini e alle situazioni di insolvenza e di ritardo dei pagamenti. Per un’azienda su due (50,5%) il portafoglio ordini copre un orizzonte temporale di poche settimane; sempre più di un’impresa su due (54,5%) comunica di dover fronteggiare situazioni di insolvenza e ritardi nei pagamenti.
Anche sul versante dei costi delle materie prime si rilevano aumenti per circa un’impresa su quattro.
Nei rapporti tra le imprese e gli istituti di credito si rilevano incrementi di spread e tassi di interesse per il 10% delle aziende, nonché aumenti delle spese e delle commissioni applicate per il 15% del campione. Infine, i giudizi sullo scenario occupazionale delineano un quadro stabile.
Cristina Galbusera, presidente di Confindustria Lecco, nota: «Secondo quanto emerge da questi dati sembra che la caduta si sia arrestata. Tuttavia, con queste percentuali, non possiamo certo parlare di crescita, che è invece l’obiettivo al quale tutti puntiamo. Il Paese ha bisogno del completamento delle riforme strutturali».
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