Lecco: "Per l'acqua del lago
paghino 700 mila euro"

"L'obiettivo è quello di portare sul Lario circa 700mila euro l'anno, per le Province di Lecco e Como". È questo, in estrema sintesi, il contenuto del nuovo disegno di legge depositato a Palazzo Madama dal senatore del Pdl Alessio Butti e dal collega lecchese del Pd Antonio Rusconi.

g.morassi

LECCO - "L'obiettivo è quello di portare sul Lario circa 700mila euro l'anno, per le Province di Lecco e Como". È questo, in estrema sintesi, il contenuto del nuovo disegno di legge depositato a Palazzo Madama dal senatore del Pdl Alessio Butti e dal collega lecchese del Pd Antonio Rusconi. In pratica, con una serie di sovracanoni sugli utenti del Consorzio dell'Adda (che, con la diga di Olginate, regola i livelli del lago) punta a portare a Lecco e a Como circa 350mila euro l'anno. Dagli utenti, tanto per fare un esempio, la Regione Lombardia incassa ogni anno 11 milioni di euro in canoni e non è previsto alcuno stanziamento per le amministrazioni locali. "Sul tema - ha spiegato Butti - è il terzo tentativo di depositare un disegno di legge che porto avanti. Questa volta, diversamente dal passato, è bipartisan. L'ho sottoposto anche agli amici della Lega, che non hanno ritenuto di apporre la firma (venerdì i leghisti hanno fatto sapere di non aver sottoscritto il testo in quanto al momento si preferisce l'utilizzo degli emendamenti, poiché l'iter del disegno di legge è troppo lungo e rischierebbe di non portare a nulla in tempi ragionevoli senza contare il rischio aumento delle bollette)". Si tratta di una modifica del disegno di legge depositato dallo stesso Butti nel 2009 che poi si è arenato a Palazzo Madama. Nel dettaglio il testo attuale prevede l'istituzione di "canoni perequativi a carico dei concessionari del Consorzio dell'Adda in misura annua di euro 5 per ogni kilowatt orario di potenza nominale installata risultante all'atto di concessione di derivazione delle acque ad uso idroelettrico e di euro 1.500 euro per ogni metro cubo al secondo di acqua oggetto dell'atto di concessione di derivazione ad uso irriguo. E le proiezioni, come detto, parlano di 700mila euro circa da ripartire sulle due Province per la realizzazione di opere di manutenzione delle rive e dei manufatti, per una migliore fruizione delle rive, per interventi a tutela o ripristino di eventuali danni, la realizzazione di opere di depurazione delle acque dei laghi di Como, Garlate e Olginate".
Rispetto al documento di due anni fa il sovracanone per gli idroelettrici è stato dimezzato (allora erano 10 euro annui per ciascun kilowatt orario) mentre quello per gli irrigui è stato radicalmente modificato (da 2.50 euro per metro cubo d'acqua utilizzata dai concessionari a 1500 euro annui per metro cubo al secondo di acqua oggetto della concessione) poiché, come ha chiarito il professor Sergio Lazzarini «non era corretto.

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Domenica 24 Luglio 2011

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