Cronaca / Lecco città
Venerdì 24 Gennaio 2014
Lecco: pensione anticipata?
«Riforma che si può fare»
Confindustria Lecco: «Benvenga ogni sforzo per la flessibilità in uscita se poi apre le porte ai giovani»
Prestito oggi, assegno più magro domani. Confapi: «Ha un senso, ma non è ancora ben chiaro chi paga»
Dopo la “staffetta generazionale” arriva ora un secondo rimedio parziale per fare uscire anticipatamente i lavoratori prossimi alla pensione e senza modificare la riforma Fornero arriva dalla nuova misura allo studio del Governo e annunciata in questi giorni dal ministro del Lavoro Enrico Giovannini.
L’iniziativa, che sarà definita lunedì 27 gennaio in un tavolo tecnico fra i ministeri del Lavoro, del Tesoro e l’Inps, consente a chi, prossimo alla pensione, voglia lasciare il lavoro prima del limite previsto, di farlo. Su base volontaria e in cambio di un assegno mensile (un “prestito previdenziale”) che una volta maturati i requisiti per la pensione inizierà a restituire a lungo termine senza interessi e con decurtazione sull’assegno mensile.
Un prestito oggi per lasciare prima e una pensione più magra domani per anni, in un impianto che secondo gli annunci è a pagamento per tutti, dallo Stato alle aziende ai lavoratori.
L’idea si basa su un sistema molto costoso e già possibile, utilizzato dai grandi gruppi industriali a cui viene richiesta fideiussione, mentre il progetto allo studio del ministero del Lavoro intende proporre un modo per estenderlo anche alle imprese sotto i 15 dipendenti che non prevedono presenza sindacale a fronte di una legge che però, per attuare il piano, vuole che l’accordo sia firmato con le rappresentanze dei lavoratori.
«In attesa di conoscere in dettaglio i contenuti della proposta - dice il presidente di Confindustria Lecco Giovanni Maggi, associazione che fra le proprie iscritte lecchesi ha anche circa 200 aziende sotto i 15 dipendenti - ritengo che ogni sforzo per introdurre flessibilità vada considerato, soprattutto se può incidere sulla terribile situazione che la riforma Fornero ha creato sugli esodati».
Oriano Lanfranconi, presidente dei giovani Confapi: «Il senso – sta nel fatto che andrebbe a regolare quanto già accade in forme di mobilità volontaria praticata, ma a volte abusata, da alcune imprese dove il lavoratore prossimo alla pensione viene invitato ad andarsene con una buonuscita. E – aggiunge – recepisce l’invito europeo a favorire l’ingresso di giovani anche se in proposito non mi aspetto nessun automatismo. Credo – conclude – che se ne possa parlare ma con una critica politica: questo nuovo scivolo è più vicino a una visione da grande capo dell’Istat e da legge dei grandi numeri, senza capire che ora il problema è quello dei costi e delle prospettive delle aziende».
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