Editoriali / Circondario
Sabato 28 Giugno 2014
Lecco, Palermo sviene
mentre lo interrogano
L’ex consigliere comunale, in carcere con l’accusa di associazione mafiosa, dopo un’ora si sente male .I legali: «Incompatibile con il regime carcerario». Istanza per domiciliari o ricovero in una struttura
È durato poco meno di un’ora, l’interrogatorio-bis dell’ex consigliere comunale di Lecco Ernesto Palermo, eletto nelle liste del Pd ma poi passato al gruppo misto.
Il docente di scuola superiore, che ha 45 anni e vive a Galbiate, è infatti stato colto da un improvviso malore che ha fatto sospendere l’incontro con i pubblici ministeri titolari dell’inchiesta Metastasi.
«Ormai è in carcere da quasi tre mesi ed è ovviamente provato - commenta uno dei suoi legali, l’avvocato Barbara Belloni, che lo assiste con il collega Marcello Elia del Foro di Milano e con l’avvocato Vincenzo Belvedere di Cosenza -. Sia sotto il profilo psicologico che fisico».
Confermando che, effettivamente, da quando è in carcere Palermo ha perso molto peso, l’avvocato Belloni spiega che «a questo punto è necessario fare una riflessione sulle sue condizioni di salute. Ci confronteremo, ma è probabile che avanzeremo istanza per chiedere il trasferimento ai domiciliari o in una struttura adatta a ospitarlo. Pare infatti ormai evidente che la sua situazione sia incompatibile con il regime carcerario».
Un’ipotesi, quest’ultima, che era già stata ventilata una decina di giorni fa anche da un altro dei legali di Palermo, l’avvocato Belvedere, che, andandolo a trovare nel carcere a Voghera, dov’è stato trasferito da Opera, lo aveva trovato particolarmente provato, anche e soprattutto dal punto di vista psicologico.
Ieri mattina, mentre stava rispondendo alle domande dei pubblici ministeri il crollo.
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