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Martedì 16 Aprile 2013
Lecco paga meno la spesa
Ma i bar sono più cari
Spesa alimentare vantaggiosa a Lecco, dove però ci sono prezzi per consumazioni al bar e servizi alla persona più alti rispetto al resto della regione. Fare la spesa a Lecco costa l'1,4% in meno rispetto alla media lombarda.
Fare la spesa a Lecco costa l'1,4% in meno rispetto alla media lombarda. È uno dei dati diffusi da Ref Ricerche su un paniere di 23 prodotti, di cui 20 alimentari e 3 per l'igiene per la casa e la persona, tutti prodotti che uniti rappresentano il 40% della spesa di generi di largo consumo confezionati per una spesa media di duemila euro l'anno per famiglia.
Il paniere considerato da Ref è limitato rispetto a quello Istat, ma indicativo dell'andamento di spesa degli articoli più utilizzati. Al dato di Ref sui costi lecchesi più contenuti rispetto alla media regionale si aggiunge quello Istat sull'inflazione, che a Lecco ha comportato aumenti del 2,9% su un paniere alimentare molto ampio. Un dato migliore della media nazionale che è stata del 3%.
Per far capire il vantaggio di prezzi lecchesi ci sono i costi dei beni di largo consumo in Lombardia, dalla pasta (nella media regionale costa 1,64 euro al chilo), l'olio di oliva extravergine (4,92 euro), l'acqua minerale (2,13 euro a confezione per 6 bottiglie da 1,5 litri), ai prodotti freschi come mozzarella (9,67 euro al chilo nella media regionale), pollo (5 euro), uova (1,51 euro la confezione da 6), burro (8,95 euro al chilo). I lecchesi inseguono il risparmio e cambiano i comportamenti d'acquisto, adeguandosi al crescente nomadismo fra centri commerciali.
Ad incoraggiare nuovi comportamenti d'acquisto c'è il continuo sostegno offerto dalle promozioni, con una pressione che nella grande distribuzione sfiora ormai il 30% al punto che, spiega la ricerca di Ref, «senza promozioni, quasi il 15% delle vendite non avrebbe luogo».
Per i prossimi mesi, avverte Ref, i vantaggi potrebbero anche ridursi a causa di una previsione di contrazione della produzione mondiale di cereali (-2,7%) fra cui soprattutto il grano, previsto in calo del 5,5%; fra le cause, diverse avversità climatiche e politiche di esportazione restrittive. Il vantaggio lecchese scompare al bar e nei servizi alla persona, dove si paga rispettivamente il 4,9% e l'8,4% in più rispetto alla media regionale. La base per i rincari sono sempre le medie regionali, dove si spendono 1,32 euro per un cappuccino, 98 centesimi per un caffé, 2,39 per un aperitivo, 2,78 per una spremuta, 2,84 per un toast, 3,46 per un panino al prosciutto crudo e 3,11 per una birra.
Va peggio nel posizionamento di Lecco in cima alla classifica lombarda anche per il maggior prezzo dei servizi alla persona, partendo da prezzi medi lombardi che a gennaio 2013 prevedono 19,2 euro per un taglio di capelli per uomo, 19,3 per donna, 15,2 euro per una messa in piega, 28,2 euro per le tinture, 30,7% in media per l'estetista, 9,8 euro per un abito da uomo in tintoria.
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