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Lunedì 15 Aprile 2013
Lecco: otto aziende
alla fiera dell'acciaio
È andata in archivio con un bilancio positivo "Made in steel", la fiera della filiera dell'acciaio italiano, che ha visto tra i propri espositori negli spazi di Milano anche alcune aziende lecchesi, Sas Engineering and planning, Tipes, Praim srl, Tis srl, Eusider spa, Heppenstall Italia, Inac spa, Delna spa.
Ad esprimere la propria soddisfazione, in particolare, Emanuele Morandi, amministratore delegato della società che ha dato il proprio nome all'evento appena concluso. «Made in Steel 2013 si è svolta in una situazione macroeconomica molto difficile - ha detto -, l'economia italiana è in recessione e la siderurgia vive una congiuntura complicata ormai da cinque anni. Dal picco del 2006-2007 la produzione nazionale di acciaio si è ridotta di oltre 4 milioni di tonnellate (-15%) ed il consumo apparente è diminuito di oltre il 40%. Inoltre, la situazione finanziaria e dei pagamenti si sta aggravando».
Contesto difficile, ma che non ha condizionato la fiera (più spazi espositivi e incremento del fatturato della manifestazione, con quasi undicimila visitatori), che ha scontato però il decremento degli operatori italiani, i più provati dalla crisi.
In questo ambito, la fiera ha permesso di toccare diversi punti con interlocutori altrettanto rilevanti. Ad aprire la kermesse biennale, infatti, è stato Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea e commissario responsabile di industria e imprenditoria, cui è spettato sottolineare la centralità del manifatturiero nell'economia europea, con l'obiettivo di riportare «la manifattura continentale al 20% del Pil entro il 2020», perché «l'industria è un elemento indispensabile per garantire la ricchezza e la prosperità dell'Ue». E' per questo che l'Ue dovrà intervenire anche «nella politica commerciale, che dovrà essere più incisiva, con accordi che rompano il monopolio cinese sui mercati delle materie prime».
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