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Lunedì 07 Maggio 2012
Lecco: occupazione
e Pil in diminuzione
L'anno scorso, il Pil lecchese a prezzi correnti ha fatto il gambero: meno 1,3%. Nel 2010, i lavoratori lecchesi erano 147.700, l'anno scorso erano calati a 146.100, con un tasso di occupazione del 64,7%.
Si è celebrata la decima edizione della Giornata dell'economia che ha fatto il punto sullo stato di salute del nostro tessuto d'impresa. Con una sintesi, si può scrivere che le aziende esportatrici avvertono segnali di ripresa, mentre le realtà che lavorano solo con il mercato domestico sono in sofferenza. Volendo azzardare dei numeri, su dieci imprese, tre se la cavano dal bene al benino, le altre sette stringono i denti per affrontare una domanda piatta, costi in aumento, credito difficoltoso. In genere le tre in salute sono di media dimensione, le sette sono piccole o piccolissime.
Andiamo ai numeri brutti. L'anno scorso, il Pil lecchese a prezzi correnti ha fatto il gambero: meno 1,3%. E nel 2010, il Pil pro capite (che è la ricchezza generata da ciascun lecchese) era inferiore di 500 euro, rispetto al 2007. Siamo tutti più poveri. Il territorio è più povero. Il calo della produzione si è trasferito sul numero degli occupati. Nel 2010, i lavoratori lecchesi erano 147.700, l'anno scorso erano calati a 146.100, con un tasso di occupazione del 64,7% (nel 2008 era il 67,6%). E il tasso di disoccupazione è salito dal 5,3% al 5,6%.
Numeri positivi del sistema vengono dai mercati esteri. Nel 2011, le esportazioni delle imprese lecchesi hanno superato i 3,5 miliardi (con una crescita dell'11,8% sull'anno precedente). L'export è stato trainato dai prodotti in metallo, dai macchinari e dal tessile. Cifre che hanno permesso alla bilancia commerciale lecchese di essere in attivo per 1,2 miliardi (più 11%). Le aziende lecchesi non solo hanno saputo vendere ai soliti clienti tedeschi, francesi, spagnoli, ma sono andati in giro e hanno conquistato nuovi mercati. E così se nell'Unione europea il Lecchese realizza il 71,6% dell'export ci sono altri mercati che crescono, sono in Europa, in Asia e in America. In questi ultimi due continenti l'export lecchese è cresciuto del 24,4% (in Asia) e del 24,6%.
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