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Lunedì 19 Novembre 2012
Lecco, nuovi presidi
con il fiato sospeso
Lunedì 19 novembre la decisione del Consiglio di Stato sul ricorso presentato da chi non aveva vinto il concorso. «Abbiamo superato l'esame di idoneità e adesso rischiamo di dover rifare tutto, ma soprattutto rischiamo che il concorso non venga neanche più indetto per mancanza di fondi e che i posti a disposizione vengano coperti da presidi provenienti da fuori regione», dicono ii docenti lecchesi del "Comitato dei dirigenti idonei Fannoconcorso Lombardia", guidati da Luisa Zuccoli
Lunedì 19 novembre si saprà finalmente se i 406 docenti che hanno vinto il concorso regionale per le dirigenze scoperte potranno o meno fare il salto di carriera.
Una vicenda complicata quella del concorso regionale finito in mezzo alla bufera, dopo che un gruppo di docenti che non avevano superato la prova avevano fatto ricorso al Tar.
« Abbiamo superato l'esame di idoneità per diventare presidi e adesso rischiamo di dover rifare nuovamente il concorso, ma soprattutto rischiamo che il concorso non venga neanche più indetto per mancanza di fondi e che i posti a disposizione vengano coperti da presidi provenienti da fuori regione», fanno notare i docenti lecchesi appartenenti al "Comitato dei dirigenti idonei concorso Lombardia", guidati per le scuole del territorio da Luisa Zuccoli.
Già dal primo settembre coloro che hanno vinto il concorso avrebbero dovuto andare ad occupare i posti vacanti da preside. La maggior parte sarebbe stata dirottata nei comprensivi che attendono da anni un dirigente, ed altri avrebbero scelto scuole fuori provincia ma comunque in Lombardia.
Se il Consiglio di Stato boccerà il ricorso, per le scuole lecchesi si aprirà una nuova epoca, con l'ingresso dei nuovi presidi nelle tante realtà del territorio che devono fare i conti con un dirigente presente poche ore la settimana.
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