
Editoriali / Lecco città
Venerdì 30 Agosto 2013
Lecco, nostalgia di Fabio
Il posteggiatore è un “mito”
Tanti sono passati a salutarlo: sabato 31 agosto sarà l’ultimo giorno di lavoro per lui, un’istituzione in piazza Mazzini dove per 26 anni ha sistemato le macchine negli spazi (e anche fuori). Un “barzellettiere” che non lesinava mai l’ultima ai suoi clienti. Tanti i suoi ricordi. Come quando arrivò a posteggiare, all’inizio della sua attività, Gino Bramieri. «Gli raccontai una barzelletta e lui rise di gusto»

LECCO
«Fate qualcosa, non possiamo stare senza Fabio». E ancora: «Ma cosa succederà domani?».
La processione al posteggio di piazza Mazzini è infinita. Per salutare Fabio Ripamonti, 26 anni passati a sistemare macchine entro gli spazi (e anche fuori): tutti a dimostrargli il suo affetto.
Qualcuno ancora non sa che sabato 31 agosto è l’ultimo giorno di lavoro per Fabio, posteggiatore e “barzellettiere” (partecipò anche a “La sai l’ultima?” sulle reti Mediaset) professionista. «Non lo sapevo Fabio, mi dispiace. In bocca al lupo».
Lui, “scigalott” di Acquate, nato in “Giazzera” sessant’anni or sono, dopo cinque lustri passati come posteggiatore, da oggi starà a casa. Eppure di capacità, voglia ed entusiasmo ne ha ancora da vendere. Passare dodici ore al giorno in mezzo alla gente, alla strada, non l’ha piegato. Anzi: è più vispo che mai. Ha una bellissima famiglia, con il figlio Nicola campione di canoa che ieri alle 16 si è giocato l’accesso alle finali mondiali a Duisburg. L’altro figlio, Davide, è manager all’estero. E Barbara, la figlia, è ballerina classica e moderna, con tanto di scuola di danza in Valsassina.
A tutti ha insegnato cosa vuol dire sacrificarsi e sudare.
Non sono mancate le soddisfazioni professionali: «Quando nei primi anni di attività posteggiò da me Gino Bramieri gli raccontai una barzelletta e lui rise di gusto. Ma poi ho conosciuto tanti “vip”: da Bisio a Celentano, dalla Melato ai Ricchi e Poveri. E tantissimi altri». Ma la gioia più grande è sempre stata quella di trovare un posticino per chiunque. Non solo per i “vip”: «Non ce n’è uno che non abbia trovato posto con me. Quando c’era il tribunale era un delirio, ma io risolvevo ogni situazione». Cosa farà ora Fabio? «Per un po’ starò a casa. Non morirò di sicuro perché non ho più questo lavoro».
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