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Sabato 09 Giugno 2012
Lecco: norme troppo ballerine
Il disagio dei commercialisti
In questi giorni, scadenze ravvicinate e norme in continua evoluzione trasformano in una continua rincorsa il lavoro di chi sta preparando le dichiarazioni fiscali. I dottori commercialisti denunciano queste difficoltà e il disagio che stanno vivendo in questo periodo caldo. È l'Aidc (Associazione italiana dottori commercialisti) di Lecco a farsi portavoce del malessere di tanti professionisti.
I dottori commercialisti denunciano queste difficoltà e il disagio che stanno vivendo in questo periodo caldo. È l'Aidc (Associazione italiana dottori commercialisti) a farsi portavoce del malessere di tanti professionisti. A Lecco, l'Aidc conta un centinaio di iscritti. È presieduta da Elena Vaccheri, affiancata dai consiglieri Stefano Artese (vice presidente), Lucilla Dodesini e Emma Fumagalli.
La nota dell'Aidc spiega: «A poco più di una settimana dalla scadenza dei versamenti delle imposte scaturenti dal modello Unico e dell'Imu, i dottori commercialisti chiedono rispetto per il loro lavoro e la loro professionalità».
Viene quindi rimarcato che «i dottori commercialisti stanno cercando di svolgere il proprio lavoro in modo efficiente e professionale ma non in modo sereno. La categoria - sottolinea l'Aidc - vuole ricordare che per svolgere in modo efficiente e professionale il lavoro è necessario avere la certezza normativa, il rispetto dello statuto dei diritti del contribuente e, non di minore importanza, la possibilità di comunicare ai propri clienti i loro debiti tributari con l'anticipo doveroso per poter far fronte all'impegno».
Dopo questa premessa, l'Associazione dei dottori commercialisti nota: «Negli ultimi anni, la scadenza per il versamento delle imposte scaturenti dal Modello unico ha subito proroghe dovute principalmente ai problemi legati agli Studi di settore. Visto il ripetersi delle medesime tematiche che hanno portato alla proroga nei tre periodi d'imposta precedenti, i dottori commercialisti ritengono corretto conoscere con anticipo e certezza eventuali decisioni di rinvio».
L'Aidc fa anche notare che «la categoria negli ultimi anni si è prodigata nell'assecondare il moltiplicarsi degli adempimenti fiscali richiesti dall'amministrazione finanziaria senza ricevere adeguata valorizzazione della funzione di front office svolta dagli studi professionali a suo favore».
La nota conclude: «Se è vero, come confermato dalla stessa Agenzia delle entrate, che i dottori commercialisti elaborano e trasmettono più del 60% delle dichiarazioni dei redditi degli autonomi e delle piccole e medie imprese è necessario riconoscere alla categoria l'importanza del lavoro svolto a favore della stessa amministrazione finanziaria. I dottori commercialisti chiedono di poter svolgere il proprio lavoro e chiedono di poterlo fare in modo sereno, efficiente e professionale. Oggi questo non è possibile».
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