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Lunedì 12 Dicembre 2011
Lecco: nel parco di Chiuso
nella toilette regna il degrado
In un angolo del parco di Chiuso c'è la vergogna, neppure tanto nascosta. Ci sono i bagni pubblici. Un blocco di cemento chiuso con dei cancelli di rete e dei grossi lucchetti. All'interno regna il degrado, e non potrebbe che essere così. Calcinacci che si staccano dal soffitto, carta, lattine, bottiglie di vetro spaccate e tanto altro. Un vecchio lavandino ancora ben visibile porta i segni del tempo.
In un angolo però c'è la vergogna, neppure tanto nascosta. Ci sono i bagni pubblici. Pardon, quel che resta delle vecchie toilette. Un blocco di cemento chiuso con dei cancelli di rete e dei grossi lucchetti. All'interno regna il degrado, e non potrebbe che essere così. Calcinacci che si staccano dal soffitto, carta, lattine, bottiglie di vetro spaccate e tanto altro. Un vecchio lavandino ancora ben visibile porta i segni del tempo. Tanta sporcizia che viene da chiedersi come abbia fatto a finire dentro. Sporcizia abbandonata all'interno già al momento della chiusura, qualche bottiglia lanciata dall'esterno, oggetti portati dal vento.
Quei vecchi bagni di cui si parla da tempo e che puntualmente ogni Amministrazione promette di sistemare. Il problema è che non ci sono i soldi per rimetterli a nuovo e che demolirli vorrebbe dire cancellarli per sempre.
Lo scorso anno un gruppo di residenti aveva chiesto al Comune di rimettere i bagni a nuovo. A oggi niente di fatto, e c'è da scommettere che di tempo ne passerà ancora parecchio prima di vedere i muratori da queste parti.
Povero rione di Chiuso, ormai il gioco di parole si presta sempre meglio. Un paio di settimane fa parlavamo del vecchio cine-teatro chiuso, ora tocca ai bagni pubblici del parco pure loro chiusi, in questo caso sbarrati. Brutti da vedere, inutilizzati da tempo. La gente passa, guarda quel blocco di cemento e volge lo sguardo altrove. Tutti sanno che per vedere di nuovo le toilette rimesse a nuovo di anni ce ne vorranno e intanto il degrado avanza, col rischio che la copertura sprofondi e che i vecchi bagni diventino un ammasso di sassi. Quei sassi che ogni tanto finiscono nel prato e riaprono le polemiche.
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